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Montcuq-en-Quercy-Blanc. Véronique Ovaldé invitata alla Sala del Libro di Montcuq-en-Quercy

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Venerdì 4 ottobre, alle 18,30, presso la mediateca Montcuq, l’associazione Halle aux livres accoglie l’autrice Véronique Ovaldé che verrà a parlare del suo ultimo libro “À nos vies imperfectes” pubblicato da Flammarion e Premio di racconto Goncourt 2024 A dicembre sarà alla mediateca di Cahors. Incontrare.

Nel corso di una ricca carriera segnata da grandi successi letterari, il tuo primo libro di racconti ha vinto il Goncourt 2024. Qual è la tua impressione?

Puoi immaginarlo! È assolutamente fantastico quando lo scopri al telefono, è confortante, è confortante, è un dono magnifico e il più grande riconoscimento nel mondo letterario. Ero felice!

Perché hai voluto passare da un romanzo a un libro di racconti?

Il racconto è qualcosa che mi si addice perfettamente per la struttura, la velocità, la storia che si avvia verso la conclusione, il ritratto di un personaggio abbozzato in poche pagine, questo miscuglio di estrema leggerezza e solennità. Puoi testare le cose. La posta in gioco non è la stessa quando scrivi un romanzo. È un esercizio che adoro.

In questo libro gli otto personaggi hanno tutti un collegamento tra loro. Qual è l’effetto desiderato?

Sebbene lo stile del racconto possa sembrare frustrante, ho trovato divertente collegare queste storie insieme e farle rispondere l’una all’altra. È molto divertente scrivere ed è molto piacevole immaginare una costellazione di personaggi che si possono trovare in diversi racconti. Ma volevo che queste storie fossero diverse nella forma, nel tema e nello stile, malinconiche o addirittura burlesche, ma tutte intrecciate. È stato il film Short Cuts di Robert Altman a darmi questa idea.

Quanto ti sei identificato con questa galleria di ritratti?

Ci ho messo anche molto di me stesso, ci sono moltissime cose personali in questo libro sparse ovunque. I miei personaggi sono dolcemente imperfetti, falliscono, sono goffi, ma hanno anche momenti di grazia. Penso a questi tre adolescenti, Bob, Lili e Jo, che sono all’apice di qualcosa di importante, in un’età in cui ci sentiamo particolarmente imperfetti. Avevo bisogno di parlarne. Io sono un po’ tutti questi personaggi. Li prendo in giro, ma con tenerezza, soprattutto non volevo un finale crudele. C’è molta autoironia in queste storie.

ENTRATA LIBERA. Sessione di firma.

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