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Fantasmi di Ogura, una bolla di gentilezza • Il Suricato

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Titolo: Fantômes d’Ogura
Autore: Hubert Delahaye
Edizioni: L’Asiateca
Data di pubblicazione: 28 agosto 2024
Genere: romano

Dopo Lettere d’Ogura et Di tè e amorer, Hubert Delahaye, sinologo del Collège de France torna sulla scena della sua prima opera con Fantômes d’Oguradove seguiamo le peregrinazioni dello spettro benevolo del defunto protagonista del Lettere d’Ogura.

Hatsumi non è più presente fisicamente ma la sua anima e i suoi ricordi continuano a vivere. Non sotto forma di spirito malevolo ma piuttosto in quella di un fantasma gentile che ha conservato tutta la sua bontà e vivacità d’animo. Un essere premuroso che si prende cura delle sue figlie e delle persone che ha conosciuto e si chiede cosa ne sarà del suo villaggio.

Un mondo che sta diventando raro

Perché se il quadro presentato è molto gradevole e possiamo immaginare un villaggio incastonato in una valle degno di un paesaggio nelle stampe giapponesi, l’autore, attraverso le sue cronache di vita rurale in Giappone, ci presenta un universo fatto certamente di saggezza e semplicità, un universo degno di un’opera di Hokusai, ma purtroppo anche un mondo che sta morendo. Un fenomeno che si accentua nel tempo con una concentrazione della popolazione in megalopoli come Tokyo o in altre grandi città come Osaka, Kobe, lasciando i villaggi a morire con i loro ultimi abitanti anziani.

Tuttavia, questo quadro piuttosto cupo del futuro non deve impedirvi di beneficiare della saggezza di Hatsumi e della gentilezza che emerge da questo libro perché siamo pieni di empatia per questo personaggio che ha a cuore gli ultimi vicini presenti nella valle, il cambiamento nello stile di vita e le innovazioni tecnologiche avvenute negli ultimi decenni, che ricorda il profumo dei boschi e il tepore accogliente delle terme.

Fantômes d’Ogura è una bolla di freschezza nel grigio, un libro che ti immerge in un oceano di serenità e ti fa venire voglia per qualche istante di trasformarti in uno spirito e di andare a vagare per i villaggi della campagna giapponese in autunno.

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