Nel suo nuovo romanzo “La Désinvolture est une bien belle chose” (Mialet Barrault), Philippe Jaenada si addentra nel mondo dei Moineaux, questi giovani perduti che lasciavano passare il tempo in un caffè di Saint-Germain-des-Prés all’inizio degli anni Cinquanta. Partendo dal mistero della morte di Jacqueline Harispe, una ragazza di vent’anni caduta da una finestra all’alba del 28 novembre 1953, Jaenada riesce, grazie a un importante lavoro archeologico negli archivi, a far rivivere un mondo intero. Selezionato nella prima lista del Prix Goncourt e del Prix Goncourt des Lycéens, “La Désinvolture est une bien belle chose” è uno dei libri che sta attirando l’attenzione in questa prossima stagione letteraria.
Quando inizia un libro, Philippe Jaenada segue il suo istinto.È irrefrenabile. È la conseguenza di una fascinazione, di un’ossessione per il passare del tempo, per ciò che scompare e per ciò che resta. Tirando i fili, cerco di spolverare gli archivi in modo che le poche tracce che rimangono siano visibili.”
All’inizio della scrittura La disinvoltura è una cosa meravigliosa.Jaenada non ha quasi niente, solo una serie di fotografie pubblicate in un oscuro libro di fotografia, Amore sulla Rive Gauche di Ed van der Elsken che lo affascina. Nelle fotografie vediamo dei giovani, i Passeri del libro, che bevono, giocano a scacchi, si baciano notte e giorno, lontani dal mondo.Qualcosa che mi incuriosiva. Non riuscivo a capire se fossero felici o disperati, se fossero casuali o persi… Volevo provare a scoprire chi fossero questi giovani e cosa ne fosse stato di loro..”Questo è l’inizio di un monumentale lavoro di ricerca negli archivi francesi, di cui le 482 pagine del romanzo sono la somma.”Non ho limiti (è molto pretenzioso) per esprimere nel modo più accurato possibile ciò che voglio dire. Per riuscirci, se ci vogliono migliaia di parentesi e digressioni, lo faccio.”
Ma il lettore non abbia paura, Jaenada è la sua amica, la sua guida nell’abbondanza di questi archivi.Spesso faccio l’esempio di una serata: bisogna lasciarsi un po’ confondere da tutti i nomi e con il tempo si avvicinano sempre di più ai personaggi.”
Clip audio:
- Charles Bukowski sul set di Apostrophe di Bernard Pivot, 22 settembre 1978
- Estratto da Giriamo di notte e veniamo consumati dal fuoco di Guy Debord (1978)
- Lettura di un estratto da “La casualità è una cosa bella” di Philippe Jaenada di Oriane Delacroix
- “Di nuovo in viaggio” di Willie Nelson, 1980
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