Intervista a Nicolas de Cointet, editore del libro vincitore del Premio J’aime le livre d’art 2024

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Foto © Olivier Dion

Nicolas de Cointet, direttore del dipartimento dei bei libri di Albin Michel, ha pubblicato l’opera vincitrice del Premio J’aime le livre d’art, Le rovine di Parigi. Lo ringraziamo per aver risposto alle domande del team dell’Unione Nazionale dell’Editoria, di seguito.

Il libro Le rovine di Parigiche hai curato, ha vinto il premio J’aime le livre d’art, ce ne puoi parlare?

Questo progetto è stato immaginato da Yves Marchand e Romain Meffre, due talentuosi fotografi che ho scoperto durante la loro serie su Detroit iniziata nel 2005, che lavorano a quattro mani e che sono specializzati in urbex, cioè in rovine contemporanee.

Per questi due artisti, che solitamente fotografano con una macchina fotografica 4 x 5, l’arrivo dell’intelligenza artificiale è stato la molla: anziché prendere le distanze da questa “bestia” temuta da tutti (e dai fotografi in particolare), hanno deciso di testarne le potenzialità e limiti. Volevano vedere se riuscivano a domarlo senza perdere la loro anima – il software utilizzato veniva alimentato con le loro immagini secondo un protocollo molto rigido -, scegliendo come parco giochi la loro città preferita: Parigi. Questa scelta è stata anche un omaggio alle fotografie di Marville dopo la Comune del 1871: lo abbiamo dimenticato, ma molti monumenti e strade parigine erano in rovina e attiravano i curiosi… erano gli inizi dell’urbex!

Abbiamo quindi deciso di produrre il libro velocemente perché le tecnologie evolvono molto velocemente e l’idea era quella di dimostrarne il potenziale in un dato momento. Alla fine ho suggerito di affidare il testo allo scrittore-filosofo Nathan Devers, di cui ho pubblicato la letteratura Collegamenti artificialiun’altra distopia: l’accordo fu immediato, il libro fu lanciato.

Questa è la conclusione. Restava da immaginare la forma.

Yves e Romain avevano pensato a un modello che evocasse il 19° secoloe secolo di Marville: con questo spirito abbiamo immaginato un grande formato nello stile di un quotidiano dell’epoca, con una carta da disegno offset la cui vellutata accentua l’atmosfera poetica e inquietante delle loro immagini. La direzione artistica è stata affidata al talento di Adrienne Bornstein con la quale lavoro spesso, e abbiamo lavorato, con Alix Willaert che cura la realizzazione dei miei bellissimi libri presso Albin Michel, su un’opera originale con cucitura a vista del dorso. Il risultato è un libro-oggetto atipico il cui contenuto e la cui forma hanno, credo, toccato i librai partecipanti all’ Premio Amo il libro d’arte…che ringrazio sia per il supporto che per la loro apertura mentale.

Un’ultima parola: Yves e Romain hanno svolto un lavoro titanico generando, o meglio modellando, un totale di più di 50.000 immagini per conservarne solo 80 per il libro, lavorando 15 ore al giorno per 6 mesi. Non preoccuparti, questo libro premia gli autori veri, non l’intelligenza artificiale!

Come si inserisce nella linea editoriale della tua casa, Albin Michel?

Quando quindici anni fa ho creato il dipartimento dei libri d’alta qualità presso Albin Michel, ho voluto accogliere lì, accanto alle opere più classiche, i nuovi movimenti culturali della nostra generazione, nello spirito della casa che ha sempre voluto essere pioniera. Penso ad esempio a La Scuola di Parigi di André Warnod, pubblicato nel 1925, e che diede il nome a questo movimento che, all’epoca, fece di Montparnasse il centro del mondo.

Con questo in mente ho iniziato nel 2013 una collezione di street art e, poco dopo, una collezione di urbex. Quest’opera fa quindi parte di un catalogo in cui ho già pubblicato, in questo tema, Urbex RDAil Nicolas Offenstadt, Urbex verde I et IIdi Romain Veillon, o anche Glauquelanddi Timothy Hannem, precursore del movimento… e “sensale” di Yves Marchand e Romain Meffre per la cronaca!

E’ il numero 7e edizione del Premio Amo il libro d’arte, lo hai visto evolversi; cosa rappresenta ai tuoi occhi oggi?

IL Premio Amo il libro d’arteimmaginato da Pascale Le Thorel, la dinamica presidente del gruppo Arte e libri raffinati della SNE, nasce per sostenere il settore del bel libro coinvolgendo e affidandosi ai suoi migliori ambasciatori: i librai. Non avremmo potuto avere un’idea migliore per una giuria. Già dal primo anno il numero delle librerie aderenti è esploso (più di 400 quest’anno!): questa è un’ottima notizia per me e i miei colleghi che lottiamo quotidianamente per mantenere vivi i nostri cataloghi nelle librerie. Quest’anno ho l’impressione che stiamo superando un ulteriore traguardo perché i media staffette si sono moltiplicati: questa intervista ne è un esempio… grazie!

Vorrei anche cogliere l’occasione per ringraziare Conoscenza delle artiil media partner del premio, che inserisce nel numero di dicembre il catalogo con la selezione completa delle opere per rilanciare l’operazione: questa rivista è la fata madrina dei libri belli!

E che impatto avrà sul tuo libro?

Vincere un premio è sempre bello, certo, ma vincere un premio assegnato dai librai è speciale. È forse la ricompensa più bella per gli autori e per un editore. Un libro infatti non è nulla senza una guida e, come lettore, è il mio libraio che ascolto per primo. Questo premio ha quindi un sapore speciale e il suo primo impatto è… una felicità immensa per tutto il team! Questo è ovvio, ma ha senso quando lo dici. Più seriamente, i suoi impatti concreti sono ovviamente molteplici: è un meraviglioso mezzo per raggiungere i nuovi media ed è anche un’opportunità per comunicare con i librai che potrebbero essersi persi il libro e quindi aumentarne la distribuzione.

In conclusione, si tratta di un grandissimo aiuto per l’opera vincitrice e, oltre a ciò, l’intera operazione montata attorno al premio – l’invio di kit vetrina e cataloghi – è un’occasione per dimostrare che l’editoria di libri belli è vivace, dinamica… e supportata da librai. Insomma, un circolo virtuoso per tutti gli operatori del settore. Da lì a immaginare il ritorno di bellissime rubriche di libri tutto l’anno nelle librerie per chi non ne ha… Non è vietato sognare!

Le rovine di Parigidi Nathan Devers (testo), Yves Marchand e Romain Meffre (fotografia), edizioni Albin Michel, 2024.

Foto © Olivier Moritz

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