“Quando la terra era piatta”: Jean-Claude Grumberg racconta la più preziosa delle madri

“Quando la terra era piatta”: Jean-Claude Grumberg racconta la più preziosa delle madri
“Quando la terra era piatta”: Jean-Claude Grumberg racconta la più preziosa delle madri
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Ma ancora una volta la sfortuna bussò alla porta dello scrittore. Nel momento in cui si stava affermando questo successo, il 4 maggio 2019 perde la moglie Jacqueline a causa di un cancro ai polmoni. Cosa può fare allora uno scrittore se non scrivere un libro sul lutto ed è stato magnifico e commovente “Jacqueline, Jacqueline” nel 2021.

Il grido d’amore di Jean-Claude Grumberg

Eccolo di nuovo con il ritratto di sua madre Suzanne che si rimproverava di non aver ancora menzionato nonostante avesse parlato più volte di suo padre. Il libro è la storia di una famiglia ebrea dell’Europa dell’Est che dovette fuggire dai pogrom e poi sopravvivere all’Olocausto. Ma poiché Jean-Claude Grumberg conosce solo frammenti della storia di questa adorata Maman Courage, adotta il tono di un racconto perché, dice, “Mi rendo conto di quanto sia difficile raccontare una storia vera, soprattutto quando non la conosci. Nella narrazione ci si inventa per dire la verità.”

Jean-Claude Grumberg eccelle in questa modestia di dire le cose più serie con la leggerezza dell’amore.

campi francesi

Sua madre è nata a Parigi nel 1907 da genitori di Brody, in Galizia, città oggi dell’Ucraina che contava diecimila ebrei nel 1939 e uno solo nel 1945. Ha vissuto due guerre mondiali e il doppio dei campi di concentramento. Nel 14-18, in un episodio poco noto, la Francia imprigionò coloro che, per la loro nascita, avrebbero potuto essere spie dell’Austria-Ungheria. La famiglia fu poi rimandata a Brody, che secondo le coincidenze della Storia faceva parte a volte dell’Austria-Ungheria, a volte della Galizia, a volte della Polonia, dell’Ucraina o della Bielorussia. La famiglia tornò a Parigi ma perse il padre, Zacharie, durante la seconda guerra mondiale, assassinato ad Auschwitz.

So così poco di te, mamma.

Alla sera della sua vita, Jean-Claude Grumberg si rende conto del posto occupato da sua madre: “Mamma, sono più vecchio di quanto tu sia mai stata, e solo ora mi rendo conto della tua solitudine e della mia indifferenza. Ci rivedo a tavola. Vieni e servi la zuppa ai due clampin che sono davanti a te (c’era anche Maxime, il fratello di Jean-Claude), gli occhiali immersi nei rispettivi libri, che non si potevano leggere.”

Suzanne, incapace di leggere o scrivere, iniziò ad imparare da sola in tarda età, finché, con sorpresa di suo figlio, chiese Cime tempestose che lesse completamente in due anni.

Suzanne, da bambina, aveva sperimentato l’antisemitismo più crudele quando le era stato chiesto di togliersi le scarpe per guardarsi i piedi uncinati!

Ammirevole storia sulla Shoah e il suo opposto: sopravvivenza e amore

Questo libro è anche quello del crepuscolo di un uomo quando scrive: “Tutto deve scomparire… Tocca a me abituarmi. Gli annunci sui negozi sono diventati sempre più brevi. In vendita, In vendita, In affitto… Per me è già quasi tutto scomparso, fino alle lacrime che ristagnano nel mio occhio cieco che tornerà polvere, sabbia o cenere.”

Lo dice Jean-Claude Grumberg con la sua autoironia “Se fossi stato più coraggioso non sarei andato a teatro, sarei diventato un ladro. Sono diventato, inoltre, un ladro delle storie di tutti per farne dei libri.” Aggiungeremo che è stata la nostra più grande felicità.

Quando la terra era piatta | Storia | Jean-Claude Grumberg | Soglia, 156 pp., 19€, digitale 14€

ESTRARRE

“Ripensare, tale è la sorte dei vecchi scarabocchi. Ahimè, ovunque mi trovo, qualunque cosa faccia, rumino. E questo non è niente. La sfortuna, la vera sfortuna, è che sono vecchio e senza speranza. I bambini intorno a me oggi , li sento di tanto in tanto felici, ma senza speranza, e gli adulti, senza speranza.

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