“Cento libri tunisini” è un’opera collettiva in francese pubblicata nel gennaio 2025 dalle edizioni Majmaâ Al-Atrash con il sostegno del Fondo di incoraggiamento della creazione letteraria e artistica del Ministero degli Affari Culturali. L’obiettivo degli autori è quello di “comporre una sorta di ‘memoria diacronica’ del libro tunisino”, attestando una certa continuità tra le opere nel corso della Storia.
Questo libro di 214 pagine riunisce una selezione di 64 opere in arabo e 36 in francese, scritte da cento autori, tra cui dodici autrici, pubblicate tra il II e il XXI secolo, testimoniando la ricchezza culturale e storica della Tunisia. I testi sono firmati da una schiera di accademici, autori e critici appartenenti a diverse discipline letterarie e culturali
Diretto da Kamel Ben Ouanès e Chaabane Harbaoui, il libro presenta testi di altri cinque autori: Adel Ben Youssef, Amina Chénik, Salah El Gharbi, Ahmed Mahfoudh e Issam Marzouk. Il coordinamento generale è stato assicurato da Younès Ben Hajira.
Per ciascun autore, il libro fornisce una sintesi della loro carriera letteraria seguita dalla presentazione di una delle loro opere più straordinarie. Ogni testo è accompagnato dal ritratto dell’autore e dalla copertina del suo libro.
Da Apuleio ad Amira Ghenim
Molte di queste donne includono: Jalila Hafsia, Emna Belhaj Yahia, Nefla Dhahab, Hélé Béji, Aroussia Nalouti, Azza Filali, Jalila Baccar, Nelly Amri, Amel Benammar Elgaaied, Alia Tabai, Olfa Youssef e Amira Ghenim.
La lettura cronologica del pensiero tunisino nel corso della storia risale alla metà del II secolo con il grande filosofo Apuleio (Lucius Apuleius) vissuto tra il 125 e il 180 in epoca cartaginese, famoso per “Metamorfosi o l’asino d’oro”.
Questa storia picaresca sarebbe il primo romanzo latino giunto fino a noi. Secondo alcuni critici Apuleio è il padre del romanzo moderno nel mondo mediterraneo e occidentale.
Tra gli autori che hanno segnato il pensiero tunisino c’è il grande studioso Abderrahman Ibn Khaldoun (1332-1406) che è un filosofo, storico, economista e sociologo arabo nato a Tunisi, in epoca Hafside. Il libro presenta la sua opera colossale “Al-Muqaddima”’ (I Prolegomeni), pubblicato nel 1377, che costituisce un riferimento in filosofia, storia e letteratura.
Il libro si concentra anche sull’opera di Kheireddine Pasha (1822-1890), gran visir e riformatore dell’era Beylical che incarna anche la figura dell’intellettuale e del pensatore attraverso il suo libro “Il modo più sicuro per conoscere lo stato delle nazioni”.
Il libro si conclude con il viaggio della scrittrice Mouha Harmel, la più giovane della scena letteraria francofona e vincitrice del Comar d’or 2023 per “Siqal, il corno dell’orca”. Lo scrittore, il cui universo immaginario attinge alla sua vasta cultura filosofica, viene presentato attraverso il suo romanzo “I sogni perduti di Leyla” (2016).
Cento titoli scelti tra 1253 titoli
Ci sono grandi icone della letteratura, moderna e contemporanea, nella lobby, con alcune canzoni del sito Abdelaziz Thaâlbi, Mohamed Tahar Ben Achour, Hasan Hosni Abdelwahab, Tahar Haddad, Abou Al-Kacem Chebbi, Ali Douagi, Mohamed El Fadhel Ben Achour, Mahmoud Messadi, Béchir Kraief, Paul Sebag, Albert Memmi, Mohamed Talbi, Taoufik Baccar, Mnaouar Smadeh, Béhir Ben Slama, Mustapha Fersi, Habib Boularès, Hichem Djait, Jean Fontaine, Ali Bécheur, Gilbert Naccache, Abdelwaheb Meddeb, Mohamed El-Ghozzi e altri Mohamed Sghaier Ouled Ahmed. “Milleduecentocinquantatre titoli, di tutti i generi, sono stati consultati dagli autori, preoccupati di individuare, al di là delle specificità dei loro periodi e dei rispettivi generi, le linee di sovrapposizione che attestano una certa continuità tra queste opere in tutto il mondo. Storia”si legge nell’introduzione firmata Kamel Ben Ouanès e Chaabane Harbaoui, chi “intendono comporre una sorta di ‘memoria diacronica’ del libro tunisino e spianare così il terreno ad una necessaria archeologia della nostra produzione intellettuale, letteraria e artistica”.
Secondo Tap.