l’essenziale
Daniel Soucaze firma il suo libro “L’autopsia dell’assassino” questo sabato nello spazio culturale Leclerc a Roques-sur-Garonne. L’opportunità di chiacchierare con un investigatore davvero eccezionale.
Il tenente colonnello della gendarmeria si gode la pensione ai piedi delle cime dei Pirenei della sua infanzia. Vicino a Bagnères-de-Bigorre, veglia su sua madre e ne risveglia i ricordi. Ovviamente oscuro quando hai trascorso buona parte della tua carriera a rintracciare i peggiori criminali.
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Prima dell’estate, Daniel Soucaze, 62 anni, ha pubblicato “L’autopsia dell’assassino” con Mareuil Éditions. Un libro in cui ci porta sulle tracce dei cadaveri, quelli che hanno tormentato la sua vita di investigatore. Si chiamavano Laure Martinet, Mireille Normand o Isabelle Chicherie, giovani donne uccise e violentate tra le ultime vittime riconosciute di Patrice Alègre, il serial killer di Tolosa.
La caccia fino all’arresto
Daniel Soucaze e i gendarmi della SR di Tolosa hanno rintracciato questo assassino. Prima senza saperlo dal 1992 poi in una corsa contro il tempo fino al settembre 1997 e al suo arresto il giorno dopo il suo ultimo omicidio. Daniel Soucaze ricorda anche l’indagine su Martine Escadeillas, uccisa e scomparsa nel dicembre 1986 a Ramonville. Un caso rimasto a lungo misterioso prima di essere rilanciato da una lettera sorprendente e tristemente chiuso dal suicidio, in detenzione, del sospettato numero 1.
Nella sua opera, un vero thriller ma senza alcuna invenzione (la realtà ha da tempo superato la finzione), Daniel Soucaze parla dei suoi successi ma anche dei suoi errori che ancora lo tormentano. Questo è il punto centrale di “Autopsia dell’assassino”.
Questo sabato, dalle 10 alle 17, l’autore lascia i suoi Pirenei per dedicare il suo libro nello spazio culturale Leclerc a Roques-sur-Garonne. Una deviazione consigliata per un buon regalo di Natale.
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