È vero che si tratta di un’occasione unica per incontri privilegiati tra i lettori e i loro scrittori preferiti. Il tesoro più bello, per un appassionato di letteratura, è senza dubbio quello di conservare nella propria biblioteca un libro firmato di mano dall’autore e nel cuore lo scambio e il tempo trascorso da solo, anche se solo pochi minuti, pochi secondi! Per gli autori congolesi e africani, la fiera del libro della Guyana rappresenta l’occasione perfetta per incontrare i lettori e parlare insieme della loro passione comune.
Un po’ come un atleta non può permettersi di presentarsi a una manifestazione con le mani in tasca, così l’autore, l’editore, l’espositore si arma di resistenza, libri e penne e della capacità di dispensare per l’intero concerto i suoi sorrisi e le sue battute più belle. durata dello spettacolo.
I visitatori dovranno anche liberarsi, pianificare il viaggio, un tour ottimale per incontrare i loro autori preferiti in mostra, grandi borse della spesa per portare con sé i tesori che avranno acquisito in mostra e il budget che ne consegue.
E nella 13a edizione del Guyana International Book Festival, che si svolge dal 27 al 30 novembre 2024, e che punta i riflettori sull’Africa e sui giovani, il gioco vale la pena, anche solo per i ricordi: sessioni di autografi, incontri speciali tra autori e lettori.
Il Festival, che ritrova infatti la sala Cayenne di cui non aveva potuto usufruire due anni fa a causa dei lavori, riunisce stand di piccoli e grandi editori, attività, spazi per conferenze e autografi e riserva molte sorprese, purché puoi tollerare la folla, il caldo e avere buone scarpe per camminare tutto il giorno.
Sono rappresentate tutte le categorie di libri.
Dal camerunese Djaïli Amadou Amal, Premio Goncourt per gli studenti delle scuole superiori con il romanzo Les Impatientes, al franco-ivoriano Serge Bilé, passando per l’ivoriano Armand Gauz, il congolese Wilfried N’Sondé, il malgascio Jean-Luc Raharimanana, l’afro- La caraibica Sylvia Serbin, la congolese Ekanga Shungu… a volte abbiamo l’impressione di essere in un altro mondo, o in una sfilata di “moda”, ma che avrebbe codici propri della letteratura.
Tutte queste personalità si distinguono da tutte le altre per il loro aspetto e la loro postura e possiamo già, se ne siamo affezionati, assaporare questa sfilata e dilettarci in un discreto studio sociologico dell’ambiente.
All’interno dello spettacolo, è impressionante osservare, nel momento in cui gli autori principali annunciano l’apertura degli autografi dei loro libri, lunghe code di fan che si formano nei corridoi e talvolta sentire gli ululati delle groupie risuonare quando compaiono questi idoli, ricordando la mania suscitato dai Beatles o dai Rolling Stones durante l’era delle star del pop e del rock.
Possiamo osservare le abitudini degli scrittori famosi, alcuni sono discreti, professionali, altri molto affettuosi come Doris Mandouélé che abbraccia ciascuno dei suoi lettori, Wilfried N’Sondé che ha una parola gentile per tutti.
Oltre a ciò, alcuni scrittori accolgono un panel più o meno ampio di lettori loro assegnati, o sconosciuti che si imbattono per caso nel loro stand, mentre altri languiscono dietro la loro produzione sperando in uno sguardo, in uno scambio per ore.
La posizione dello stand, infatti, è fondamentale e se viene relegato in un luogo poco trafficato, la visibilità ne risente nonostante le centinaia di migliaia di visitatori, che purtroppo tendono a raccogliersi attorno alle “stelle”.
Quest’anno, come l’edizione precedente, vengono proposti spettacoli: teatro, racconti, poesia, ecc. Sono previsti incontri con autori ospiti: nelle scuole o allo Zéphyr.
Sul posto, il pubblico troverà autori, scrittori, librai ed editori invitati dalla Guyana, ma anche la Federazione brasiliana degli studiosi universitari di scienze, lettere e arti che presenta autori provenienti dal Brasile.
Tra le novità di quest’anno: uno spazio riservato agli autori della Guyana autopubblicati.
Promolivres ha preventivamente realizzato un’indagine sull’argomento, i cui risultati saranno presentati durante il Festival. L’obiettivo finale potrebbe essere la creazione di una struttura per stampare libri in Guyana e rispondere alle difficoltà logistiche.
Jean-Jacques Jarele SIKA / Les Echos du Congo-Brazzaville