Ccacciato dalla porta, Amazon rientra dalla finestra. Dall'ottobre 2023, la piattaforma di commercio online è obbligata a addebitare un minimo di 3 euro per ogni consegna di libri per qualsiasi ordine inferiore a 35 euro. Ciò rallenta necessariamente le sue vendite, poiché in precedenza i suoi abbonati Prime pagavano solo 1 centesimo di euro per questo servizio.
Convinta di aver individuato il difetto del sistema, la filiale francese del colosso del commercio online ha annunciato l'implementazione di una soluzione di consegna gratuita dei libri, utilizzando… i propri armadietti automatizzati. L'azienda dispone di una rete di 2.500 punti di raccolta, situati principalmente in piccoli centri o zone rurali, in particolare nei centri commerciali dove si vendono libri.
Géraldine Codron, direttrice dei libri di Amazon.fr, ne è stata entusiasta “questa nuova offerta pratica ed economica” per i lettori. E questo nel frattempo, secondo i termini della legge sull'economia del libro, la consegna di nuovi libri “non posso in nessun caso” Sii libero, “a meno che il libro non venga ritirato presso un negozio di vendita al dettaglio di libri.”
“Un attore senza fede né legge”
Non sorprende che l’Unione francese dei librerie (SLF) dubiti della legalità di questo processo, e Guillaume Husson, il suo delegato generale, ricorda ripetutamente che Amazon è “un attore senza fede né legge, che attacca un testo sostenuto dal governo e votato all’unanimità dai parlamentari”. Soprattutto, si chiede se lui “basta trovarsi all'interno dei confini di un ipermercato per soddisfare i termini di legge”.
Questa nuova offensiva è arrivata dopo la sentenza del Consiglio di Stato emessa a maggio. Sequestrato da Amazon, per il quale vale la legge sull'economia del libro “contrario ai diritti e agli interessi dei consumatori” e può “penalizzare i lettori, gli autori e la lettura in generale”, l'alta corte aveva deferito la questione alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
La disputa tra librai e Amazon non è nuova. Nel pieno della pandemia di Covid-19, i librai indipendenti hanno denunciato la natura sleale della concorrenza che Amazon stava infliggendo loro. I librai hanno affermato che l'invio di un libro costava loro tra i 6 ei 7 euro e che perdevano denaro inviando per posta un libro tascabile a un cliente. Lo Stato si è poi fatto carico, nei mesi di novembre e dicembre 2020, delle spese di spedizione dei librai per consentire loro di competere ad armi pari con Amazon, Fnac o Cultura.
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