Dopo la febbre dei maggiori premi letterari, ecco una selezione di romanzi che hanno catturato la nostra attenzione per le tematiche affrontate e/o per il loro stile.
“Il Patto dell'Acqua” l'affascinante affresco di Abraham Verghese
Dopo La porta delle lacrime, Abraham Verghese ritorna con un romanzo di rara ambizione. Il patto per l'acqua (Flammarion) è un affresco romantico, una saga familiare, che ci porta nell'India dell'inizio del secolo scorso. Una giovane ragazza sta per vivere il giorno più triste della sua vita. Poi potrebbe solo migliorare. Sposa un uomo ricco sulla quarantina. Durante tutto il suo viaggio assistiamo agli sconvolgimenti della sua vita quotidiana, il suo viaggio intimamente legato a quello del suo Paese. Uno dei punti di forza di Abraham Verghese, oltre alla sua scrittura estremamente efficace, è quello di catturare l'attenzione del lettore fin dalle prime pagine e non lasciarla mai andare. Siamo entrambi totalmente disorientati e completamente affascinati da questa serie di dipinti di una società indiana in divenire. Impressionante.
(Il patto per l’acqua, Abraham Verghese, traduzione di Paul Matthieu, Flammarion, 827 pagine, 24,90 euro)
“Tutto il rumore di Guéliz”: Ruben Barrouk alla ricerca della memoria a Marrakech
C'era una volta un rumore a Guéliz. Ruben Barrouk firma, all'età di 27 anni, un primo romanzo di rara eleganza e grande maturità. Nel 2022, il giovane autore torna con la madre a Marrakech per raggiungere la nonna che lamentava di sentire un rumore incessante e invasivo. Scritto come un racconto, Tutto il rumore di Guéliz (edizioni Albin Michel) parla di un passato recente e millenario, un passato che chiede solo di riabitare il presente. Ruben Barrouk, con grande finezza e tenerezza, riscopre la sua famiglia sefardita, è l'uomo che sente il rumore, lo schianto della storia e il sussurro dell'intimo. Perché il rumore “salvato dall'oblio” per chi sa ascoltare. E apri il tuo cuore. Tutto il rumore di Guéliz, sottile e generoso.
(Tutto il rumore di Guéliz, Ruben Barrouk, Albim Michel, 215 pagine, 19,90 euro)
“Life base zone” di Gwenaëlle Aubry: lavori in corso
Passando davanti ad un cantiere dove c’era Algecos con dei cartelli” Zona base vie » in Normandia, Gwenaëlle Aubry ha un'ispirazione. Ha trovato il titolo e la forma letteraria per parlare dell’esperienza della pandemia. Come Georges Perec, sarà interessata alle istruzioni di vita di un edificio. Otto personaggi confinati si muovono in questo edificio situato in una strada immaginaria e in una città senza nome. Come si evolvono nel loro ambiente ? Qual è il loro rapporto con il mondo esterno? ? Alla politica ? In realtà ? Dietro la scrittrice possiamo vedere la filosofa che estende la sua opera a vari territori ed esplora il tempo e lo spazio. I personaggi si scontrano con un universo ristretto e si trovano faccia a faccia con la loro individualità. Il lavoro di Gwenaëlle Aubry ha un certo significato politico. Inquietante.
(Superficie di base vitale, Gwenaëlle Aubry, Gallimard, 268 pagine, 21 euro)
“Dimenticato”: JR dos Santos si oppone all'amnesia
È una parte poco conosciuta della storia portoghese che scopriamo insieme Dimenticato (edizioni Hervé Chopin), romanzo epico di JR dos Santos. Lo scrittore è interessato alla sorte di un manipolo di soldati nelle trincee delle Fiandre durante la Grande Guerra. Cosa può aver spinto il giovane Alfonso, nato nella campagna portoghese, ad arruolarsi nell'esercito e a ritrovarsi a Brest nel 1917? ? Il giovane idealista si ritrova in prima linea, lontano da tutto. Della sua infanzia, dei suoi sogni, dei suoi ideali… JR dos Santos firma un grande romanzo popolare, nel senso nobile del termine. Dimenticato si sforza di descrivere un'epoca passata con precisione chirurgica. L'autore si impegna a rendere vivi i suoi personaggi, commoventi nella loro umanità. dimenticato, un'epopea fantastica.
(Dimenticato, JR dos Santos, traduzione dal portoghese di Catherine Leterrier, 576 pagine, 22,50 euro)
“Lacrime rosse sulla facciata”: amori clandestini a Teheran
Navid Sinaki ci immerge in un universo chiuso e spietato. Gli amici d'infanzia, Anjir e Zal, ora sono adulti innamorati. Entrambi vivono in Iran, un paese dove l'omosessualità è considerata un crimine. Lo scrittore utilizza un linguaggio privo di artifici per narrare un amore impossibile e incondizionato. Impossibile per la causa delle leggi liberticide e incondizionate perché Anjir è deciso a cambiare sesso per vivere il suo amore alla luce del giorno. Questo amore è condiviso? ? Riuscirà a sopravvivere all'adulterio? ? Nella sua ricerca di amore e identità, Anjir fa numerosi incontri e scoperte, in particolare la conoscenza di Leyli, un personaggio stravagante e accattivante. Lo scrittore iraniano, attraverso una relazione tumultuosa, mette in discussione l'alterità, i rapporti sociali e romantici in una città che preferisce mantenere segreti gli amori clandestini. Sconvolgente.
(Gli strappi rossi sulla facciataNavid Sinaki, traduzione dall'inglese di Sarah Gurcel, Le Bruit du monde, 22 euro)
“Il prete e il bracconiere” di Benjamin Meyers: la corsa per la vita
C'è forma e contenuto. Benjamin Meyers racconta una storia avvincente con frasi brevi e senza virgole, come se fosse colto da un'emergenza vitale. E c'è un'emergenza. In questa storia senza tempo, una ragazza muta di sedici anni fugge con un bambino che non è suo. Cerca di mettere una grande distanza tra il Sacerdote e il neonato. Cresciuta in orfanotrofio, conosce (anche) bene il prete. Inizia un inseguimento in cui lei è la preda. Questo sta accadendo nel nord dell'Inghilterra. Pensiamo di poter intuire il motivo per cui si sta lanciando disperatamente in questa fuga disperata e soprattutto ci ritroviamo a sperare di vederla riuscirci. Benjamin Meyers stabilisce un ritmo degno dei grandi romanzi noir. È difficile mettere giù il libro finché non si gira l'ultima pagina. Ammaliante.
(Il prete e il bracconiere, Benjamin Meyers, traduzione dall'inglese di Clément Baude, Le Seuil, 288 pagine, 23 euro)