Pubblicità del libro di Jordan Bardella vietata nelle stazioni: Fayard porta Médiatransports in tribunale

Pubblicità del libro di Jordan Bardella vietata nelle stazioni: Fayard porta Médiatransports in tribunale
Pubblicità del libro di Jordan Bardella vietata nelle stazioni: Fayard porta Médiatransports in tribunale
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Credono di essere stati vittime di un attacco alla libertà di espressione. Le Éditions Fayard hanno annunciato venerdì che stanno intraprendendo un'azione legale contro l'agenzia pubblicitaria ferroviaria Mediatransports, dopo il suo rifiuto della campagna di affissioni per il libro di Jordan Bardella.

“Le Éditions Fayard si sono rivolte oggi, tramite la società Hachette Livre e i suoi consulenti, i maestri Sarah Saldmann e Christian Charrière-Bournazel, al tribunale commerciale di Parigi per far valere i loro diritti e costringere l'agenzia Mediatransports a eseguire il suo contratto di trasmissione”, hanno affermato le editore del presidente del Raduno Nazionale in un comunicato stampa.

Questo libro uscito sabato, intitolato “Quello che cerco”, è il primo di un leader del Raduno Nazionale ad essere pubblicato da una grande casa editrice. Mediatransports, che gestisce i pannelli pubblicitari per conto della RATP e di Gares et Connexions (una filiale della SNCF), ha giustificato la risoluzione del contratto con la natura del libro. La direzione ha dichiarato alla fine di ottobre che “la promozione del lavoro di un politico praticante” violava il “principio di neutralità”.

Secondo Fayard “questo costituisce un grave attacco alla libertà di espressione. Altre personalità politiche, di tutti gli schieramenti, hanno potuto beneficiare delle campagne di affissione, senza subire discriminazioni o disparità di trattamento”.

“La copertina del libro del signor Bardella, sostegno di questa campagna di comunicazione, non contiene alcuna posizione politica”, ha aggiunto la casa editrice.

Fayard è una filiale del libro numero uno francese, Hachette Livre, che appartiene a Lagardère e quindi a Vivendi, il gruppo del miliardario conservatore Vincent Bolloré.

Questa casa editrice, una delle più antiche di Francia ancora in attività, ha rilevato da giugno Lise Boëll, redattrice che ha fatto del polemista di estrema destra e giornalista di Le Figaro Éric Zemmour un autore di successo negli anni 2010.

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