L’ex attrice di Le Grand Cactus, Carmela Giusto, pubblica il suo primo libro e affronta la nostra società: “Più Molière ci sono, meno farabutti ci saranno”

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“Devo dirti una cosaesordisce Carmela Giusto, ex attrice di Grand Cactus, nel video di presentazione dell’uscita del suo libro, che apre la nuova collana “Identités Plurielles” di Éditions Academia da lei co-diretta. Il mio libro non parla assolutamente di Molière! È un titolo fuorviante, come spesso accade all’Opera”.

In effetti, Molière, l’Opera e le Donne può benissimo evocare nel titolo il famoso drammaturgo e letterato, la sua opera è soprattutto il frutto del suo rapporto di complicità “con un pubblico che chiede di prolungare il piacere dell’uscita dell’omonimo spettacolo”, ci porta colui che ha eseguito quasi 50 volte questo “Molière, l’Opera e le Donne” (di cui il DH vi ha parlato qui) con “un cupo soprano portoghese e un pianista/violinista mozzafiato di Liegi”.

Un libro per “tutti i piccoli Molière dell’Opera”

Questa dottoressa in lettere continua quindi il suo percorso artistico, ispirandosi sempre con passione a Molière e al suo linguaggio. “Molière è il primo a dire la veritàassicura Carmela Giusto. La verità sulla coppia e sul potere, spesso ipocriti e imbecilli. Per questo Molière era odiato. Perché disturbava gli alti e tutte le loro comodità. Ma se continuiamo a relazionarcene dopo 400 anni, è perché sappiamo: più Molière ci sono, meno farabutti ci saranno nella società.

Il suo libro è infatti interessato a “tutti i piccoli Molière dell’Opera, coloro che, nonostante i divieti, cercheranno di esprimere ciò che riguarda la coppia e le libertà”. Insomma, anche una rilettura, attraverso i libri, degli esordi ancestrali del movimento MeToo.

“Una coppia non si consuma, così come non si consuma il vero amore”

Infine, sul retro della copertina, possiamo leggere questo. “E se, per la durata di un libro, decifrassimo i codici? Quella delle parole, delle espressioni e di una visione concordata della coppia. Rintracciare i libretti d’opera ispirati a Molière in Italia significa darsi l’opportunità di conquistare il nostro passato, senza vergogna né orgoglio, solo per sapere chi, cosa, come, perché, in verità. Perché parlare di Molière è parlare di noi: degli uomini, delle donne, delle loro relazioni”.

E chi ha dato il via alla televisione (di cui l’opera è l’antenata) con Il Grand Cactus di Jérôme de Warzée 7 anni fa, concludeva: “Rivisitando instancabilmente il proprio patrimonio, gli italiani testimoniano un’unica certezza senza tempo: una coppia non si consuma, così come non si consuma il vero amore”.

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