“Scopi politici contrari alle sue idee”: polemica sul libro su Samuel Paty, libreria della sorella nel mirino della critica

“Scopi politici contrari alle sue idee”: polemica sul libro su Samuel Paty, libreria della sorella nel mirino della critica
“Scopi politici contrari alle sue idee”: polemica sul libro su Samuel Paty, libreria della sorella nel mirino della critica
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l’essenziale
La libreria indipendente di Marciac “La Chouette qui lit”, gestita dalla seconda sorella di Samuel Paty, Gaëlle, suscita polemiche rifiutandosi di vendere l’opera “Le cours de monsieur Paty”, scritta dalla sua prima sorella Mickaëlle Paty. L’establishment accusa un recupero politico della sua memoria. Sui social le reazioni sono forti. Spiegazioni.

“Informatevi prima di immaginarci complici degli islamisti”: le parole sono forti. Sono stati pubblicati sulla pagina Facebook della libreria Gers Il Gufo che leggecreato dalla sorella di Samuel Paty, Gaëlle, e dal suo partner Richard. L’istituto è da diversi giorni al centro di polemiche.

In questione, l’uscita, il 16 ottobre, del libro Il corso del signor Patyscritto dalla scrittrice Emilie Frèche e da Mickäelle Paty, sorella del professore di storia e geografia. Quest’opera, pubblicata quattro anni esatti dopo l’assassinio di Samuel Paty all’uscita del collegio Conflans-Sainte-Honorine da parte del terrorista Abdoullakh Anzorov, evoca gli ultimi giorni del professore dopo il suo corso sulla libertà di espressione.

“Non preoccuparti di comprare il libro.”

Nella stessa data del 2024, a Marciac, nell’ovest del Gers, la piccola libreria indipendente, molto conosciuta dalla gente del posto, invitava i suoi clienti “a non prendersi la briga di acquistare il libro”, aggiungendo: “vi sarei grato se non ce lo ha chiesto.”

La polemica ha rapidamente guadagnato terreno online, in particolare su X (ex Twitter), dove si sono moltiplicate le richieste di boicottaggio, con alcuni che hanno accusato la libreria di censura ideologica. Queste richieste provengono principalmente da account che affermano di appartenere alla parte destra dello spettro politico.

La notizia era stata anche oggetto di un editoriale durante la famosa trasmissione del giornalista editoriale André Bercoff sulle onde radio. Quest’ultimo commentava: “In tutti i miei Stati perché quando i librai la cui professione, una delle più nobili del mondo, cominciano a praticare la censura […]«Sulla stampa si parla addirittura, in un editoriale, di una “frattura” nel rapporto tra le due sorelle derivante da un disaccordo.

Cosa sta succedendo? Nel suo comunicato stampa, la libreria nata nel 2020 spiega: “Nella nostra umile scala, abbiamo sempre sostenuto la tolleranza, la comprensione dei contesti e delle idee, in uno spirito di armonia, per cercare di vivere meglio insieme”, dicono. scrivere.

Contro il recupero politico della sua memoria

Invitando a non acquistare l’opera di Mickäelle Paty, la libreria Marciac giustifica che “la memoria di Samuel merita di essere onorata nella misura dovuta e di non essere utilizzata per scopi politici contrari alle sue idee”.

Una libreria che parla di tolleranza e comprensione del contesto per consigliare ai suoi lettori di non acquistare il libro di Mikhaelle Paty “Il corso di Monsieur Paty” e nemmeno di chiederglielo.

In che mondo viviamo?

L’islamismo si è infiltrato in molti molti… pic.twitter.com/yydvWxbbpC

— Samuel Athlan ?️ (@samuelathlan) https://twitter.com/samuelathlan/status/1846609021828042765?ref_src=twsrc%5Etfw

Nel piccolo comune del Gers, la polemica non tardò ad arrivare alle orecchie dei marciacai. Nelle strade di Marciac diversi residenti difendono la libertà di scelta della libreria. “Dopotutto fanno quello che vogliono”, commenta un commerciante locale, mentre un altro residente ritiene che “è una decisione difficile, ma dipende da loro”. Per altri si tratta semplicemente di “una sciocchezza” data la posizione dei proprietari.

“Un libro che ci tocca personalmente”

Sulle reti, gli autori dei post a volte non sanno a chi appartiene lo stabilimento. Alcuni, informati, buttano al pascolo i librai, ai quali non resta che cancellare il proprio comunicato stampa e disattivare la pagina Facebook Il Gufo che legge.

“Un minimo di umanità in voi, dopo aver saputo chi sono gli ideatori della nostra libreria, vi farà capire che per noi è molto difficile vendere un libro che ci tocca personalmente, come una sorta di violazione della privacy, e che ha il colpevole sbagliato: i colpevoli sono gli islamici radicali, non gli insegnanti!”, si legge su Facebook prima che la pagina venisse cancellata.

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Per il sindaco della città, Jean-Louis Guilhaumon, questa controversia non è giustificata. “Sono persone affascinanti, desiderose di fornire un servizio di alta qualità a Marciac. Hanno fatto tutto il possibile per integrarsi nel progetto culturale della città. A livello locale non c’è controversia, non c’è bisogno di esistere, ” commenta l’assessore.

Mentre la libreria si dà il tempo di esprimersi sulla stampa di fronte alle critiche, il secondo processo sul caso dovrà presto iniziare davanti al tribunale speciale di Parigi. Verranno processati otto adulti accusati di coinvolgimento nell’assassinio, la maggior parte dei quali sospettati di avere avuto una conoscenza precisa del progetto terroristico dell’attentatore.

In programma la prossima settimana, riporterà alla luce questa tragedia, richiamando i valori di libertà di espressione e tolleranza per i quali Samuel Paty si è battuto.

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