Sostenute dalla scoperta, nel 2021, di manoscritti inediti da parte dell’autore di “Féerie pour une autre fois”, le novità celiniane continuano a dipanarsi nel corso dei mesi. Il successo fu ottenuto e le iniziative editoriali si moltiplicarono intorno a questi tesori inaspettati prima che l’intera opera diventasse di pubblico dominio, cosa che avverrà nel 2032. Così dopo “War”, fu in tournée a “Londra” per vedere una pubblicazione tascabile, con un disegno di Tardi in copertina, in edizione critica firmata Régis Tettamanzi.
Una grande occasione, in attesa della pubblicazione, anche in versione tascabile, de “Il testamento di re Krogold”. per scoprire il mondo sotterraneo della Londra del periodo tra le due guerre, popolato da personaggi pittoreschi. Il talento narrativo, lo stile caustico, la truculenza senza filtri e la virulenza di Louis-Ferdinand Céline fanno miracoli e veniamo trasportati nel vaso infernale del suo universo senza pari.
Cahier de l’Herne: una pietra miliare dell’erudizione
Da notare inoltre che le Editions de l’Herne pubblicano, con il nuovo titolo “A Special Friendship”, l’affascinante corrispondenza scambiata nel 1947 e nel 1948 tra lo scrittore e Milton Hindus, che costituì la prefazione alla prima edizione americana di “. Morte a credito”. Ristampa ancora (la quinta), e sempre a L’Herne, di un monumento: il “Cahier Céline” che Dominique De Roux, Michel Beaujour e Michel Thélia pubblicarono per la prima volta nel 1963. Louis Destouches era morto due anni prima e lui visse un periodo di purgatorio dal forte odore di oblio.
Questo straordinario e spettacolare insieme – che conteneva opere inedite, corrispondenze sconosciute con Eugène Dabit, Jean Paulhan, Elie Faure o Albert Paraz e molteplici contributi illuminanti firmati Kérouac, Marcel Aymé, Paul Morand, Philippe Sollers e molti altri – ha fatto un grande rumore in è il momento. Al tempo stesso tomba letteraria e porta verso la riscoperta del romanziere, quest’opera è stata il precursore di studi universitari approfonditi (tra cui quelli dello specialista in letteratura del XX secolo Henri Godard) che porteranno a una relativa riabilitazione di Céline e in particolare alla sua “pleiadizzazione”.
Joann Sfar tentato da un adattamento di “Voyage”
L’adattamento cinematografico di “Voyage au bout de la nuit” è un serpente marino che si perde regolarmente nelle acque stagnanti di progetti impossibili. Sergio Leone, Jean-Luc Godard ha tentato di scalare questo Everest delle parole, proprio come Abel Gance o François Dupeyrond. Colui che più si avvicinò a raggiungere questo obiettivo fu senza dubbio Michel Audiard, che con la sua verve, il suo stile ritmico e gli accenti titi parigini del suo vocabolario slang lo avvicinarono di più alla “piccola musica” del capostipite di Bardamu. Grande ammiratore di Céline, che si dice lo abbia incontrato più volte, anche lo sceneggiatore di “Tontons flingueurs” ha perso la penna, probabilmente constatando che qualsiasi trasposizione di questa prosa eruttiva non può che essere inferiore all’originale.
Non importa, un nuovo candidato ha appena raccolto la sfida. E non uno qualunque visto che si tratta dell’autore, tra gli altri, de “Il gatto del rabbino”, Joann Sfar. Se quest’ultimo possiede i diritti di adattamento del libro dal dicembre 2023, e per tre anni, solo di recente, a settembre, il progetto è stato inserito nel registro delle opzioni del Centro Nazionale del Cinema (CNC). Gallimard e i detentori dei diritti di Louis-Ferdinand Céline, François Gibeau e Véronique Robert-Chovin, hanno dato il via libera alla società dell’ideatore e regista (di un film biografico su Gainsbourg in particolare) The Magical Society. Se è troppo presto per saperne di più, non ci resta che sperare che il film o la serie (perché no) che usciranno dal ribollente cervello di questo prolifico autore, sappia liberarsi di ogni parafrasi passo passo e di illustrazioni che probabilmente impallidiscono rispetto a un romanzo di lunga data pubblicato nell’ottobre del 1932, il cui potere romanzesco non si è mai esaurito.