“Michel Bernard parla di Monet, non è il primo. Lui come me non saremo gli ultimi”

“Michel Bernard parla di Monet, non è il primo. Lui come me non saremo gli ultimi”
“Michel Bernard parla di Monet, non è il primo. Lui come me non saremo gli ultimi”
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Il romanziere Grégoire Bouillier, autore del recente Sindrome dell’Orangerierisponde a Michel Bernard, autore di Due rimorsi di Claude Monet (2016), che hanno trovato somiglianze tra i loro due libri.

Cosa opporsi”sentito» da un autore che pensa che il mio libro avrebbe funzionato «più che ispirazione » dei suoi? Cosa possiamo opporci, se non i fatti?

Per quanto riguarda la citazione di Georges Clemenceau che Michel Bernard mi rimprovera di aver presa in prestito da lui: sì, l’ho trovata nel suo romanzo, poiché lui stesso ammette di essersi ispirato al pensiero di Élie Faure, o anche a uno dei suoi libri, ma non sa più quale. Quindi… Se non cito Michel Bernard, è perché credevo che si trattasse di una vera citazione di Clemenceau, caduta quindi di pubblico dominio. Ringrazio quindi Michel Bernard per avermi disingannato: questa citazione sparirà da ogni futura ristampa del mio libro, proprio perché inventata. Un altro, veritiero, lo sostituirà. Senza offesa, qui finiscono i nostri scritti “distinguersi” : tra il vero e il falso traccio una linea che, in tutti i miei libri, mi vieta di falsificare la realtà, anche per scopi romantici. Questa è la mia etica. Sapendo che qui stiamo parlando di quattro…

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