CRITICO – La vita straordinaria e reinventata di un negus del XIX secolo, nato in Romania e apostolo del male.
Attenzione: libro incandescente! Un fuoco storico-letterario pazientemente attizzato dall’autore per quarant’anni e che oggi ci consegna in circa 600 pagine, ceneri, scintille e marchi compresi. Conoscevamo il romanzo sul fiume, ecco un romanzo sul fuoco. Il suo titolo: Teodoro ; l’autore: Mircea Cartarescu, nato a Bucarest nel 1956, autore di romanzi tanto brillanti quanto sconcertanti (Melancolia, Solenoide…) e serio candidato alla promozione del Nobel.
Pensando al suo SalammbòFlaubert confidò: “Ho un prurito epico. Vorrei storie grandi, ripide, dipinte da cima a fondo”. Ebbene, è proprio questo furore lirico-epico che ha colto il romanziere rumeno.
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In Teodororiprese e trasfigurò la storia vera di Téwodros II, che regnò sull’Etiopia dal 1855 al 1868, inventando un’infanzia, una giovinezza, trascorsa nel sud dell’attuale Romania, nel “Valacchia nebbiosa e torbida”, e attribuendogli una serie di imprese, abusi, sogni deliranti…
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