“Le vite delle mie eroine vanno oltre la finzione”

“Le vite delle mie eroine vanno oltre la finzione”
“Le vite delle mie eroine vanno oltre la finzione”
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La stilista racconta il viaggio della prima donna oceanografa francese.

Con José-Louis Bocquet alla sceneggiatura, Catel forma un tandem che mette in risalto grandi ritratti di donne. La loro nuova biografia disegnata, Anita Contiracconta il viaggio di questa prima donna oceanografa, informatrice, giornalista, fotografa e regista francese che ha dedicato la sua vita ai misteri del mondo marino. Un’opera affascinante che immerge il lettore nell’intimità di colei che i marinai soprannominavano “la Signora del Mare”.

IL FIGARO. – Tra esigenze documentarie e finzione, come sviluppi, con José-Louis Boquet, quello che chiami il tuo “biografico”?

CUCCIOLO. – Raccontare storie di persone reali il cui aspetto romantico va oltre qualsiasi finzione richiede almeno un anno di ricerca prima di intraprendere la scrittura della storia stessa. José-Louis Bocquet inizia con una ricerca sul personaggio, sul suo entourage e sul contesto storico. Per Anita Conti, nata nel 1899 e morta nel 1997, il lavoro di documentazione si è rivelato enorme, l’eroina ha attraversato tutto il secolo. Graficamente cerco immagini di ogni tipo, tra foto sue, di sua produzione, nonché tutta un’iconografia creata attorno al mare. Prendo appunti grafici sui taccuini Moleskine.

Con Anita Conti ho voluto ripercorrere il suo eterno sorriso, la vivacità del suo sguardo, la sua gentilezza, la sua passionalità, la sua capacità di affrontare i pericoli, per rappresentare al meglio la sua dimensione romantica.

Libera, indipendente, perseverante… Anita Conti ha raccolto più di una sfida, riuscire a sondare i fondali marini e svelarne i segreti ad un vasto pubblico. Come possiamo catturare graficamente questa energia, questa forza di carattere?

Ogni eroina ha qualcosa che la caratterizza. Con Anita Conti ho voluto ripercorrere il suo eterno sorriso, la vivacità del suo sguardo, la sua gentilezza, la sua passionalità, la sua capacità di affrontare i pericoli, per rappresentare al meglio la sua dimensione romantica.

Anita Conti ha fotografato e filmato la vita quotidiana dei pescatori. Come disegni il mondo del mare?

La difficoltà è stata soprattutto riuscire a illustrare una donna in posizione quasi statica, che fotografava e filmava dei marinai su una barca a dondolo. Ho dovuto anche adattare il mio stile realistico, abbastanza semplificato, alla rappresentazione del mare calmo o in movimento e soprattutto delle barche. È molto complicato disegnare una barca che assomigli a un vero peschereccio. Soprattutto perché ogni barca ha lo stesso aspetto pur presentando differenze di stile, a seconda della data di produzione. Vivendo a Fécamp, conosco uno degli ultimi capitani di queste barche che andarono dall’altra parte della terra alla ricerca del merluzzo. Gli mostravo regolarmente il mio lavoro e mi ha aiutato molto con i dettagli tecnici. Era molto esigente riguardo alla veridicità delle mie dichiarazioni. Ha preso i miei schizzi e mi ha mostrato i modelli. Ho disegnato con l’obiettivo di bilanciare precisione per gli specialisti e leggibilità per il grande pubblico.

“Anita Conti”, di Catel Muller e José-Louis Bocquet, Casterman, 368 pag., € 24,95.
CATEL E BOCQUET/CASTERMAN

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