in una crisi spirituale “matrice di tutte le crisi”

in una crisi spirituale “matrice di tutte le crisi”
in una crisi spirituale “matrice di tutte le crisi”
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Il dovere della speranza. Affrontare la crisi spirituale

Yann Boissiere

Disclée de Brouwer, 200 pag., 17,90 €

Yann Boissière, rabbino della sinagoga Beaugrenelle di Parigi (XV), fa in questo libro l’osservazione piuttosto cupa di un “rottura antropologica in atto oggi”L’individuo “autonomo” che era emersa con la modernità cartesiana “si sta disintegrando”. In gioco c’è un “grande crisi spirituale”che non è “in aggiunta a tutti gli altri: è la loro matrice”.

Nella prima parte, l’autore traccia l’osservazione di una società lacerata tra un desiderio di controllo che uccide ogni creatività, e la “incredulità” derivante dall’eccesso di informazioni che ci vengono inviate dalle macchine “reprimere la velocità e la produttività”. “Lo shock e l’impotenza diventano la norma nel nostro rapporto con il mondo”, deplora l’autore.

“La spiritualità assicura la resilienza”

In una seconda parte spiega perché la condizione umana “ci determina, che lo vogliamo o no, a non essere altro che esseri spirituali.” Yann Boissière ricorda il potere di “resistenza della spiritualità” : “Di fronte al magnetismo della novità, la spiritualità assicura la resilienza.” Ti permette di scoprire dentro te stesso “un’acqua calma che è la fonte di ogni valore e significato”, Di “per trovare il nostro punto di adesione non formulato, dimenticato ma essenziale con il mondo.”

La terza parte offre cinque “respiri” che, basandosi su cinque nozioni chiave della tradizione ebraica, ci invitano a trovare altezza nelle nostre vite. L’anima (nefesh) ci ricorda l’interiorità e la coscienza. Il ritorno (teshuvah), Questo “esame interiore”apre la possibilità di scelta. Le parole degli Ebrei prima della legge: “Lo faremo e lo sentiremo” (Es 24, 7) mettono in discussione il legame tra fare e sapere. La riparazione (Tikkun) cambia da rabbia a benedizione. Il significato (Io ho) viene rivelato “nelle storie, mai nei sistemi”E “ha senso per noi solo se sappiamo che non ne siamo la causa”.

Nelle nostre società che moltiplicano le “problemi” e il “soluzioni”IL “processo” e il “segnalazione”oltre alla monetizzazione delle emozioni, questo libro è un gradito invito alla resistenza. Questa non si basa sulla presunta efficacia di un certo numero di ricette, ma su un ritorno alla riflessione, alla bellezza del mondo e dell’arte, alla lunghezza del tempo. Invitando il lettore a “Diamo una seconda possibilità a ciò che stiamo per uccidere con algoritmi e logorrea: la libertà di riacquistare la nostra interiorità (…) per aprirci alla condivisione, al sapore del mondo e alla felicità di stare insieme.”

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