5 saggi che ci piacerà scoprire

5 saggi che ci piacerà scoprire
5 saggi che ci piacerà scoprire
-

La rentrée letteraria del 2024 dimostra che i saggi hanno un futuro luminoso davanti a sé. Spesso considerato troppo accademico o noioso per il suo tono didattico, questo genere letterario ci invita tuttavia a non cadere nel vortice delle voraci preoccupazioni di attualità, prendendoci, al contrario, il tempo di riflettere. Un tempo essenziale per trovare le parole giuste su ciò che ci sfugge. Tra le pubblicazioni di questa rentrée individuate da Vogue Francia : il primo libro di Jamal Ouazzania cui dobbiamo l’eccellente podcast JINS, un saggio femminista scritto dalla penna esperta di Mona Chollet (Bellezza fatale, Streghe, Reinventare l’amore), un’indagine sociale senza precedenti e fondamentale sul fenomeno della sottomissione chimica, e altri.

5 saggi della rentrée letteraria del 2024 che devi assolutamente scoprire

Amore di Jamal Ouazzani

“Ci sono questi politici che non smettono mai di esortare le donne a rivelarsi. I media che trasmettono l’immagine della ‘beurette’ o del ‘ragazzo arabo’ con le scarpe da jogging intrise di sessismo e razzismo. O l’eredità coloniale che erotizza i corpi delle persone razzializzate: le donne come oggetti di fantasia e dominio e gli uomini per la loro ipervirilità.” Rifiutando di cedere a questi stereotipi orientalisti, Jamal Ouazzani propone una riflessione sul modo di parlare del sentimento dell’amore nella cultura arabo-musulmana.

Contrariamente ai tabù religiosi e sessuali, l’autore franco-marocchino si imbarca nella scrittura di un saggio affascinante i cui versi hanno il sapore del desiderio e della libertà. Le sue parole aprono dialoghi ed esplorano la questione del genere, così come le nozioni di femminismo e mascolinità. Cosa Jamal Ouazzani stava già facendo al microfono del suo podcast, JINS, che ad oggi conta più di 120 affascinanti discussioni con diverse personalità del mondo della cultura (l’attrice Zita Hanrotil direttore Lina Soualem e il cantante Camelia Giordana sono già stati trasmessi sulle sue onde radio). Il suo libro Amoreprosegue con questo approccio, apportandovi però un aspetto più personale. “Questo è il mio grido dal cuore”afferma sul suo account Instagram. Un grido viscerale e gioioso, che prende la forma di un manifesto sfumato contro l’odio, sostenuto dallo scrittore Leila Slimani.

Resistere al senso di colpa di Mona Chollet

Tra i saggi più attesi di questa rentrée letteraria, il nuovo opus dell’autrice femminista Mona Chollet è in cima alla lista. Dopo aver sezionato i codici – ultra-seduttivi e ultra-dannosi – della femminilità sognata nella sfera culturale (Bellezza fatale2012), ha esplorato l’eredità della figura della strega (Streghe2019) e ha denunciato l’impatto persistente del patriarcato nelle relazioni eterosessuali (Reinventare l’amore2021), la giornalista e saggista si sofferma ora su uno dei nostri nemici più interiorizzati: il senso di colpa. Un tema che assilla in particolar modo le donne, a volte fino a impedir loro di esistere pienamente (e soprattutto serenamente). Ma non si tratti di un caso: questa vocina interiore, che così spesso inizia a parlare dentro di noi per incolparci indipendentemente da ciò che facciamo e ci spinge costantemente a chiedere scusa per tutto, non è altro che il prodotto di una lunga sedimentazione sociale e culturale che attacca le donne, come i bambini e le minoranze sessuali o razziali. Panimi intimi che interrogano sempre di più le femministe, come Vittoria Tuaillon che ha creato un’autofiction sonora a riguardo (che Mona Chollet (che menziona anche nell’introduzione al suo saggio). Intitolato “Mental FM”, è disponibile gratuitamente su Arte Radio.

A sua volta, Mona Chollet riprende l’argomento. Ritorna alle origini del senso di colpa: come è stato costruito? Possiamo liberarcene? In che modo sarebbe politico? Nel tentativo di rispondere, non c’è dubbio che Resistere al senso di colpa raggiunse rapidamente il rango di biblioteche femministe essenziali, come le opere precedenti dell’autrice.

Mona Chollet – Resistere al senso di colpa

Chi ha paura del genere? di Judith Butler

Il suo libro Problemi di generepubblicato nel 1990 negli Stati Uniti, l’ha resa la musa ispiratrice del movimento queer. Ormai nota in tutto il mondo, la filosofa, attivista e professoressa emerita all’Università di Berkeley torna alla ribalta questo autunno con il saggio Chi ha paura del genere?pubblicato da Flammarion. Con questo, Giuditta Butler intende andare oltre il quadro accademico che solitamente circonda le sue opere per raggiungere un pubblico più vasto, e forse meno familiare con le teorie queer, partendo dalla nozione di genere che ancora turba, o addirittura spaventa, molte persone conservatrici (o meno), come pericolosamente evidenziato dalle cronache europee e internazionali. Questa paura si basa in parte sull’idea che il sesso assegnato alla nascita di una persona sia naturale e l’unico legittimo.

-

PREV Vicino a Rouen. Una felice catena umana per spostare i libri in una nuova mediateca
NEXT Guerra dimenticata, premio Nobel e opera distinta: tre buoni libri da divorare questa settimana