Da sabato 11 gennaio entrano in vigore le nuove disposizioni relative all’ottenimento del visto Schengen. È quanto riporta il quotidiano Al Ahdath Al Maghribia nel numero di lunedì 13 gennaio.
In questo contesto, scrive il quotidiano, le autorità italiane hanno annunciato l’implementazione di nuove procedure per la richiesta dei visti, sia per soggiorni di lunga durata che per soggiorni di breve durata. L’iniziativa è dettata da considerazioni di sicurezza, ma mira anche a lottare contro il traffico di visti, spiega il giornale.
Concretamente, le nuove disposizioni impongono ora a chiunque richieda il visto per questo Paese di fornire le proprie impronte digitali, indipendentemente dalla natura del soggiorno previsto: studio, lavoro, ricongiungimento familiare o altro.
Questi dati vengono raccolti durante un appuntamento preventivo presso i consolati generali d’Italia, nell’ambito di un’operazione di verifica dell’identità dei richiedenti, al fine di garantire la veridicità e la precisione delle informazioni fornite, nota Al Ahdath Al Maghribia.
Secondo un recente decreto legge, appena promulgato, che riguarda disposizioni urgenti riguardanti, tra l’altro, l’ingresso in Italia di lavoratori stranieri e la gestione dei flussi migratori, le impronte digitali così raccolte saranno conservate per un periodo di cinque anni. Questa centralizzazione delle informazioni mira a facilitare le procedure future.
Pertanto, durante questo periodo, i richiedenti saranno esentati dal fornire i propri dati biometrici ad ogni domanda di visto. Queste nuove disposizioni, sottolinea Al Ahdath Al Maghribiasi inseriscono in un quadro più globale, su scala europea, e mirano a migliorare la sicurezza dei visti combattendo al tempo stesso l’immigrazione non regolamentare.
Certamente, ammette il quotidiano, queste procedure sono idonee a combattere il traffico dei visti e a rafforzare la trasparenza in tutte le procedure legate a questo documento, “ma resta il fatto che tutto ciò genererà certamente ulteriori costi che i richiedenti dovranno sostenere. Che si tratti dei costi di viaggio per raggiungere il consolato, o dei tempi di attesa più lunghi per l’elaborazione delle domande, soprattutto nei paesi in cui la richiesta di visti per quel paese è elevata, tutto ciò rappresenta un costo aggiuntivo”sottolinea il giornale.
In ogni caso, l’entrata in vigore di queste nuove disposizioni avviene a seguito di segnalazioni di sicurezza che indicano tentativi di sfruttare il sistema dei visti per scopi repressi dalla legge. Queste misure mirano quindi a proteggere ulteriormente il sistema e a ripristinare la fiducia tra i beneficiari e le autorità italiane.
Da parte loro, conclude il quotidiano, anche le autorità francesi hanno annunciato l’attuazione prossima di nuove disposizioni per i richiedenti il visto. Queste procedure interesseranno direttamente i richiedenti, in particolare nei paesi del Maghreb, compreso il Marocco.
Par Amyne Asmlal
01/12/2025 alle 20:26
Related News :