Domenica l’Iran ha effettuato manovre militari vicino agli impianti nucleari nell’ovest e nel centro del paese, ha riferito la televisione di stato.
Queste esercitazioni si svolgono nell’ambito delle manovre, chiamate Eqtedar (“Potere” in persiano), iniziate la settimana scorsa e che dovrebbero proseguire fino a metà marzo con la partecipazione dell’esercito e della Guardia rivoluzionaria islamica esercito della Repubblica islamica.
Queste attività militari si svolgono in un contesto di crescenti tensioni sul programma nucleare iraniano, nel periodo che precede il ritorno alla Casa Bianca del presidente degli Stati Uniti Donald Trump il 20 gennaio.
Martedì, le Guardie della Rivoluzione hanno annunciato esercitazioni nei pressi dell’impianto di arricchimento dell’uranio di Natanz, nel centro del paese.
“Le esercitazioni si stanno attualmente svolgendo presso gli impianti nucleari di Fordo [centre] e Khondab” (ovest), dove si trova il reattore di Arak, ha detto domenica la televisione di stato.
Il sito di Fordo, situato sulle montagne vicino alla città di Qom, è una delle installazioni più importanti del Paese.
Queste manovre coinvolgono unità missilistiche e radar, nonché unità di guerra elettronica, di intelligence elettronica e di ricognizione per “effettuare missioni offensive e difensive”, ha aggiunto la televisione.
Le tensioni sul programma nucleare iraniano sono salite alle stelle durante il primo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca, quando gli Stati Uniti si sono ritirati da uno storico accordo del 2015 che offriva un sollievo dalle sanzioni a Teheran in cambio di una limitazione delle sue ambizioni nucleari.
L’Iran ha aderito all’accordo fino al ritiro di Washington nel 2018, per poi iniziare a rinnegare i suoi impegni.
L’Iran discuterà il 13 gennaio a Ginevra sul suo programma nucleare con Francia, Germania e Regno Unito, dopo i precedenti colloqui in Svizzera alla fine di novembre.
Il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi, ha affermato che il suo Paese creerà “maggiore fiducia nella natura pacifica” del suo programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni.
Secondo il sito di notizie americano Axios, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha recentemente presentato al presidente Joe Biden le opzioni per un possibile attacco statunitense agli impianti nucleari iraniani, nel caso Teheran si muovesse verso lo sviluppo di un’arma nucleare prima che Donald Trump entrasse in carica.
Gli iraniani difendono il diritto all’energia nucleare per scopi civili e negano di voler acquisire armi atomiche, cosa di cui l’Occidente li sospetta fortemente.
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