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Bolivia: una seconda fabbrica per la lavorazione delle foglie di coca

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Bolivia

Una seconda fabbrica per la lavorazione delle foglie di coca

Il presidente boliviano ha annunciato sabato che sarà costruito un secondo impianto di produzione per la lavorazione delle foglie di coca.

AFP

Pubblicato oggi alle 1:50 Aggiornato 6 minuti fa

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Il presidente boliviano Luis Arce ha annunciato sabato la costruzione di un secondo impianto di produzione per la lavorazione delle foglie di coca, una pianta ancestrale che il paese andino cerca di declassificare a livello mondiale come sinonimo di cocaina.

«[…] Il Paese, il popolo boliviano hanno dimostrato al mondo intero che la foglia di coca non è cocaina e la storia ci ha dato ragione”, ha dichiarato Luis Arce.

Ha tenuto un discorso in occasione della Giornata Nazionale dell’Acullico (masticare coca), davanti a centinaia di residenti riuniti in una piazza della capitale La Paz.

Esportare prodotti trasformati

Luis Arce ha annunciato la costruzione di una seconda fabbrica per produrre prodotti a base di foglie di coca nel dipartimento di La Paz.

L’obiettivo è quello di esportare i prodotti trasformati una volta che il paese avrà ottenuto dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la declassificazione della pianta come sostanza controllata, qualifica che detiene dal 1961 come materia prima per la cocaina.

In Bolivia dalle foglie di coca si producono farine, infusi, dolci e perfino il dentifricio. “Una volta autorizzati, potremo esportare la nostra foglia di coca in tutto il mondo e mostrare così le sue grandi virtù”, ha dichiarato il presidente.

“Da sempre combattiamo il traffico di droga”

Quest’ultimo ha ammesso che le foglie di coca venivano utilizzate illegalmente nella produzione di cocaina. “Il governo non sosterrà mai questo utilizzo delle foglie di coca. Ci siamo sempre battuti contro il narcotraffico e continueremo a farlo”, ha promesso.

Allo stesso tempo, nella regione di Cochabamba, il leader indigeno ed ex presidente Evo Morales ha celebrato questa giornata nazionale con i suoi sostenitori.

“La nostra continua lotta ha permesso al mondo di valorizzare e riconoscere la nostra tradizione ancestrale, la nostra identità. La coca non è solo una cultura, è Pachamama (madre terra), è anche una medicina e un alimento”, ha detto Evo Morales su X.

Il succo delle foglie allevia la fame

Masticare coca si chiama “Acullico”, secondo il termine quechua. Il succo delle foglie allevia la fame ed elimina la fatica.

Nel 2013, la Bolivia, paese a maggioranza indigena, ha aderito alle convenzioni internazionali contro la droga, a condizione che sul suo territorio sia autorizzata la masticazione di coca per scopi ancestrali e medicinali. La legge sulla coca autorizza la coltivazione di 20.000 ettari per il consumo nazionale legale.

Tuttavia, nel suo ultimo rapporto, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) stima che la superficie coltivata sia pari a quasi 30.000 ettari, il che significa che parte della produzione alimenta il traffico di droga. La Bolivia, dopo Colombia e Perù, è considerata dalle Nazioni Unite il terzo produttore di cocaina al mondo.

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