Morirono complessivamente 179 passeggeri. Solo un assistente di volo è sopravvissuto allo schianto, il peggior disastro aereo della Corea del Sud fino ad oggi.
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Le autorità intendevano “indagare sulle cause della perdita di dati”, sottolinea il comunicato stampa. Dopo la tragedia sono state avviate indagini congiunte tra esperti sudcoreani e americani, tra cui anche quelli della Boeing.
Le cause finora citate per spiegare l’incidente del volo Jeju Air 2216 sono una collisione con uccelli e un malfunzionamento del carrello di atterraggio.
Oggetto di indagine è anche la presenza all’estremità della pista dell’ostacolo colpito dall’aereo, uno strumento di ausilio alla navigazione installato su una collinetta rinforzata in cemento.
Prima dell’incidente, il pilota aveva inviato un messaggio di avvertimento riguardante una collisione con uccelli prima di annullare il primo tentativo di atterraggio. Al secondo tentativo, l’attrezzatura non era fuori uso.
“Dati vari” da analizzare
Il registratore dei dati di volo memorizza parametri come la velocità e l’altitudine dell’aereo, ma anche molte altre variabili, grazie a numerosi sensori.
Il registratore vocale della cabina di pilotaggio mantiene le conversazioni dei piloti.
Queste informazioni normalmente forniscono ulteriori informazioni per capire cosa è successo prima di un incidente.
La squadra investigativa “è impegnata a fare del suo meglio per determinare con precisione la causa dell’incidente”, ha assicurato il ministero, precisando che occorre studiare “vari dati”.
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Martedì, l’investigatore capo Lee Seung-yeol ha detto ai giornalisti che “sono state trovate piume” in uno dei motori dell’aereo, ma ha chiarito che una collisione con un uccello non ha provocato un guasto immediato al motore.
“Dobbiamo determinare se entrambi i motori sono stati colpiti. È certo che uno dei motori ha subito una collisione con un uccello”, ha continuato.
Le autorità hanno condotto diverse perquisizioni in relazione all’incidente, anche all’aeroporto di Muan e negli uffici della Jeju Air a Seoul.
Al capo dell’azienda, Kim E-bae, è vietato lasciare il Paese.
In Parlamento, i partiti rivali hanno formato una commissione congiunta per far luce su questo incidente.
Il ministro dei Trasporti Park Sang-woo gli ha chiesto di dimettersi, secondo il suo portavoce.
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