“È fantastico avere una conversazione reale senza essere costantemente contraddetti o interrotti”disse, sotto l’incantesimo del suo ospite, criticando “mancanza di libertà di espressione” in Germania. Energia solare e nucleare, immigrazione, Merkel, Hitler, viaggi su Marte e l’estinzione dei dinosauri… nessun argomento è stato omesso da questa conversazione in inglese, seguita da circa 200.000 persone. Una vera spinta elettorale, gratuita, per un partito che, a sei settimane dalle legislative, è accreditato del 21,5% delle intenzioni di voto, ma che resta senza partner di coalizione.
Un profilo che contrasta i codici dell’estrema destra
Soprannominata dall’uomo più ricco del mondo, Alice Weidel si prepara a essere confermata come candidata a cancelliere dell’AfD per le elezioni legislative del 23 febbraio, dal congresso del suo partito questo fine settimana. È quindi attorno a questo politico 46enne, dal profilo atipico per un partito di estrema destra, che ruoterà la campagna elettorale dell’AfD. In effetti, Alice Weidel sfida molti dei codici del movimento politico che ha adottato. Donna in un partito dominato dagli uomini, è sposata con una svizzera di origine srilankese con la quale sta crescendo due figli. E questo anche se l’AfD rifiuta il matrimonio per tutti e l’adozione per le coppie dello stesso sesso.
Per la giustizia tedesca non ci sono dubbi sul fatto che l’AfD sia un partito di estrema destra, da trattare come tale
A chi le chiede se il suo cosmopolitismo – ha vissuto sei anni in Cina e la sua famiglia vive in Svizzera – è in linea con il programma del suo partito, risponde che “non contraddice la volontà di rispettare i principi statali” in particolare “rispetto dei confini nazionali”. Altra dissonanza: questo tedesco dell’Ovest, esperto di finanza, che ha lavorato per la banca d’investimenti Goldman Sachs e considera come modello l’ex primo ministro britannico Margareth Thatcher, paladina del liberalismo puro e duro, guida un partito molto radicato nell’est del Paese e che si presenta come rappresentante di “gente dal basso” e critica il “capitalismo globalizzato”.
Una patina di rispettabilità, un linguaggio brutale
Queste apparenti contraddizioni, però, non giocano un ruolo determinante all’interno di un’AfD in piena espansione e che vede in Alice Weidel una personalità consensuale, accontentante tutte le correnti. “È una moderata che, come il suo partito, si è spostata a destra nel tempo”commenta Kai Arzheimer, dell’Università di Magonza. “È una copresidente piuttosto debole, ed è proprio quello che chiede la sua base, che non vuole al suo vertice una personalità troppo dominante. La sua forza sta nel non escludere nessuno, a differenza dei suoi predecessori”.. Con il suo blazer blu scuro, la sua camicetta bianca e la sua collana di perle, Alice Weidel contribuisce anche a una certa rispettabilità borghese per un partito considerato troppo radicale, anche da Marine Le Pen, figura di spicco del partito francese di estrema destra Raggruppamento Nazionale.
Sebbene eviti le manifestazioni estremiste, Alice Weidel incarna tuttavia una nuova brutalità nei dibattiti politici, con il suo tono aspro e i suoi attacchi taglienti al Bundestag. Tra i suoi bersagli preferiti, il socialdemocratico Olaf Scholz, “il peggior cancelliere della storia del Paese”gli ambientalisti che avrebbero guidato il Paese “deindustrializzazione”, “ragazze che indossano il velo”, “stranieri inattivi beneficiari di assistenza sociale”. Senza dimenticare la destra democristiana (CDU/CSU), accusata “copia l’AfD” più di “Tradire il voto tedesco” rifiutandosi di lavorare con lei.
Anche se attualmente nessun partito vuole collaborare con l’AfD, Alice Weidel si dice comunque sicura di poter portare il suo partito, prima o poi, al potere. Prendiamo l’esempio della vicina Austria, dove l’estrema destra dell’FPÖ potrebbe formare un governo con i conservatori.
In Austria, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, l’estrema destra è alle porte del potere
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