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il numero dei decessi è sottostimato del 40%, secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”

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Il numero probabile di decessi stimato dallo studio è di 64.260 decessi nel territorio palestinese, tra ottobre 2023 e giugno 2024.

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Pubblicato il 01/10/2025 12:13

Aggiornato il 01/10/2025 12:30

Tempo di lettura: 3 minuti

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trasportano i corpi delle persone uccise negli attacchi israeliani del 3 gennaio 2025 a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza. (ASHRAF AMRA/ANATOLIA/AFP)

Qual è il bilancio umano nella Striscia di Gaza, a più di un anno dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas? Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medica britannica La Lancettavenerdì 10 gennaio, stima che il numero dei morti nell’enclave palestinese, durante i primi nove mesi del conflitto, sia superiore di circa il 40% a quello registrato dal Ministero della Sanità del territorio palestinese, guidato da Hamas.

Il numero delle persone uccise a Gaza è stato oggetto di un acceso dibattito da quando Israele ha lanciato la sua campagna contro il movimento islamista, in risposta all’attacco terroristico sul suo territorio il 7 ottobre 2023. Dall’inizio della guerra Al 30 giugno scorso anno, il Ministero della Sanità della Striscia di Gaza ha riportato un bilancio delle vittime di 37.877. Lo studio di Lancetta si stima che tra 55.298 e 78.525 morti siano stati causati da lesioni traumatiche nel territorio palestinese durante questo periodo. Zeina Jamaluddine, epidemiologa della London School of Hygiene and Tropical Medicine, è l’autrice principale dello studio. Anche gli altri autori sono ricercatori di questa struttura.

Il numero probabile di decessi stimato dalla loro indagine è di 64.260 decessi fino ad oggi, una cifra superiore del 41% a quella del Ministero della Salute. Questa cifra rappresenta il 2,9% della popolazione di Gaza prima della guerra, “vale a dire circa un abitante su 35”secondo lo studio. Questo bilancio non comprende le morti indirette, come quelle dovute alla mancanza di cure o di cibo, né le migliaia di dispersi che si ritiene siano sepolti sotto le macerie.

Israele ha messo in dubbio la credibilità delle cifre del ministero della Sanità di Gaza, ma sono state ritenute affidabili dalle Nazioni Unite. I ricercatori dello studio hanno utilizzato un metodo statistico chiamato “cattura-ricattura”, che si basa su tre elenchi: quello fornito dal Ministero della Salute e che comprende i corpi individuati negli ospedali o negli obitori; un elenco tratto da un sondaggio online lanciato dal Ministero della Sanità, in cui i palestinesi denunciavano la morte dei loro cari; un elenco stabilito a partire dai necrologi pubblicati sui social network, in cui è possibile verificare l’identità del defunto. I ricercatori hanno poi esaminato gli elenchi dei decessi per individuare eventuali duplicati.

Gli autori dello studio invitano alla cautela, spiegando che non sempre gli elenchi pubblicati dagli ospedali indicano la causa della morte. È possibile che siano state incluse persone con problemi di salute non traumatici, come ad esempio un infarto, il che potrebbe portare a una sovrastima. Kevin McConway, professore di statistica applicata alla British Open University, ha detto all’AFP che c’era “inevitabilmente molta incertezza” quando le stime sono effettuate a partire da dati incompleti. “Nel complesso, trovo queste stime ragionevolmente convincenti”giudica comunque.


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