Il primo ministro è indebolito dagli scarsi risultati economici e dall'ascesa al potere del dissidente Péter Magyar.
Decine di giornalisti si sono radunati e non hanno perso un colpo della rissa avvenuta davanti a un orfanotrofio in un vicolo ripido a Pécs, cittadina di 130.000 abitanti nel sud dell'Ungheria. Péter Magyar, 43 anni, dissidente di Fidesz, ha voluto entrare per evidenziare la triste sorte riservata agli orfani in tutto il Paese. Tamas Menczer, il direttore della comunicazione di Fidesz, dal nulla, è intervenuto sfidando a duello il suo avversario e volendo « parlare da uomo a uomo ». La sua missione era evidentemente quella di far perdere la testa al nuovo sfidante di Orban, nella speranza che quest'ultimo lo colpisse davanti alle telecamere, che la gente gli voltasse le spalle e che la vita politica riprendesse il suo corso sotto l'abbraccio di il partito del primo ministro Viktor Orban, che governa dal 2010 e prevede di restare personalmente al potere fino al 2030.
Il governo sta lottando per fermare l’ascesa del partito…
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