A Londra, il Chelsea Flower Show ogni anno mette in risalto piante innovative e raffinate. Nel 2024 diversi stabilimenti hanno ricevuto un premio. L'albero selezionato al primo posto si adatta a tutti i terreni e climi.
Ogni anno, l'area del Royal Chelsea Hospital di Londra diventa teatro dell' Mostra dei fiori di Chelseaun evento orticolo di livello mondiale e uno dei più attesi dagli appassionati di giardinaggio e design floreale. Organizzato dal Royal Horticultural Society (RHS) dal 1913, questa prestigiosa mostra premia sia i giardini espositivi che le piante più innovative dell'anno.
In passato, la Regina Elisabetta II, mecenate della RHS e grande appassionata di giardinaggio, onorava ogni anno con la sua presenza questo evento. Oggi è il re Carlo III, fervente difensore dell'ambiente e dell'agricoltura sostenibile, a perpetuare questa tradizione.
Le piante protagoniste dell'anno
Quest'anno il titolo di pianta dell'anno va a Prunus «Luce stellare», un ciliegio che risplende per la sua originalità. Dal mese di marzo i suoi rami si ornano di una moltitudine di fiori stellati di un bianco candido, che evocano il Magnolia stellata piuttosto che i classici ciliegi. Composto da dodici petali delicati, questo grazioso albero raggiunge i 4 metri di altezza e i 3 metri di larghezza e offre un fogliame sgargiante in autunno.
Nato da un incrocio tra una ciliegia dolce e la Prunus subhirtella “Autumnalis Rosea”, questo piccolo albero si distingue per la sua robustezza e la resistenza alla fioritura, al gelo. Poco esigente, si adatta a tutti i terreni e climi, diventando il protagonista di ogni giardino, anche di piccole dimensioni.
Al secondo posto, il Cosmo atrosanguineo «Cioccolato alla ciliegia» seduce con il suo profumo di cacao e i suoi fiori rosso ciliegia. Ogni fiore, di 7 cm di diametro, è decorato con tocchi dorati al centro, che apportano calore ed eleganza. Questa varietà compatta, ideale in vaso o su una terrazza soleggiata, ha radici tuberose più resistenti al freddo, che la rendono accessibile anche ai giardinieri delle regioni fresche.
Terzo in classifica, l'agave «Mani in preghiera» impressiona con il suo design architettonico. Le sue foglie ricurve e intrecciate ricordano le mani in preghiera, da qui il suo nome evocativo. Nato da un incrocio tra Mangave “Bloodspot” e Agave ocahui, questo ibrido è sia decorativo che resistente alla siccità. Tuttavia, la sua resistenza limitata (da -4 a -5°C) la rende una pianta ideale per vasi o giardini soleggiati e ben drenati.
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