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In Iran, arrestato l'artista ribelle Parastoo Ahmadi – Libération

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La giovane cantante, che l'11 dicembre si era esibita in mezzo al deserto in un concerto filmato in diretta su YouTube ma senza pubblico e senza velo, è stata arrestata sabato insieme a due suoi musicisti.

Il concerto ha abbagliato centinaia di giovani iraniani. E li aveva anche riempiti di preoccupazione. Perché esibendosi con il vento in poppa, con un abito nero aderente al corpo e con le spalle scoperte, Parastoo Ahmadi, 27 anni, e i musicisti che lo accompagnavano, erano pienamente consapevoli dei rischi che correva. La rappresaglia non si è fatta attendere, la cantante e due suoi musicisti sono stati arrestati questo sabato.

Le autorità iraniane avevano già annunciato, subito dopo la messa in onda del concerto, che sarebbe stato aperto un processo contro la giovane e i suoi musicisti. Parastoo Ahmadi, il suo chitarrista Soheil Faghih-Nassiri e il suo pianista Ehsan Beiraghdar sono stati tutti arrestati separatamente, ha detto sabato il loro avvocato Milad Panahi-Pour. Anche l'account Instagram del cantante è stato disattivato. “Purtroppo abbiamo appreso che Parastoo Ahmadi è stato arrestato questa mattina nella provincia di Mazandaran”ha detto il suo avvocato, il quale ha chiarito di non aver avuto più notizie da allora e di non sapere dove fossero trattenuti la giovane e i suoi musicisti.

Nuova eroina del movimento “Donna, vita, libertà”.

“Sono Parastoo, una ragazza che vuole cantare per le persone che ama, ha scritto per giustificare la sua azione. “È un diritto a cui non posso rinunciare: cantare per il paese che amo così appassionatamente” ha scritto la giovane sul suo account Instagram per spiegare la sua decisione senza precedenti di esibirsi in concerto senza hijab.

La cantante si è fatta conoscere durante le proteste del 2022 eseguendo la canzone emblematica della protesta Az Khoon e Javanan e Vatan ovvero “Sangue della gioventù della patria”, condiviso sul suo account Instagram da 337.000 iscritti. Dopo la rivoluzione islamica, alle donne iraniane non è stato permesso di cantare in riunioni pubbliche tranne che in luoghi esclusivamente femminili, e le loro voci sono state bandite dalla radio e dalla televisione. Il gesto di Parastoo è stato quindi doppiamente audace e il suo arresto ha creato una nuova eroina del movimento “Donna, Vita, Libertà”.

Nuova legge

Il concerto di mezz’ora si è svolto nel mezzo di accesi dibattiti in Iran su una nuova ondata di leggi draconiane sull’hijab. Queste misure restrittive, che criminalizzano le donne semplicemente per il fatto di essere donne, prevedono sanzioni severe, come pesanti multe, divieti di accesso ai servizi sociali e di viaggio, e potrebbero essere adottate entro la fine del mese.


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