Regione franco-svizzera –
Assicurazione contro la disoccupazione: saranno risparmiati i lavoratori frontalieri
Il governo francese abbandona l’idea di ridurre i loro compensi in caso di perdita del lavoro. Il rischio disoccupazione di questi lavoratori residenti in Francia potrebbe in definitiva pesare sulla Svizzera.
Pubblicato oggi alle 12:00
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È un “uff” di sollievo quello che possono provare i lavoratori frontalieri che risiedono in Francia e lavorano in Svizzera, Lussemburgo, Germania o Belgio. Il governo di Michel Barnier ha infine abbandonato il piano di riduzione dei sussidi di disoccupazione per questi lavoratori.
In un comunicato stampaIL Deputata per la Mosella (Lorena) Isabelle Rauch (Orizzonti, partito dell’ex primo ministro Edouard Philippe) annuncia che questa misura prevista dalle parti sociali non sarà applicata. “Durante uno scambio con il ministro del Lavoro (ndr: martedì 3 dicembre mattina)quest’ultimo mi ha confermato che questa strada è stata definitivamente abbandonata, perché viziata di incostituzionalità. Ha prevalso quindi il buon senso nel rifiutare una misura discriminatoria”, precisa il parlamentare.
Disoccupazione a scapito dei paesi di occupazione?
Inoltre, l’eletto aggiunge che il ministro del Lavoro le ha detto “che il futuro presidente polacco dell’Unione europea voleva affrontare il problema. L’idea è quella di ristabilire la responsabilità del rischio disoccupazione nel Paese in cui si lavora, non in quello in cui si risiede”.
Ricordiamo che a metà novembre il i datori di lavoro e diversi sindacati hanno raggiunto un accordo sulle nuove norme sull’assicurazione contro la disoccupazione intendeva risparmiare centinaia di milioni di euro all’anno. Tra le proposte, l’applicazione di un coefficiente riduttivo nel calcolo dell’importo dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri residenti in Francia e che hanno lavorato in Svizzera, Germania, Lussemburgo o Belgio.
Disastro evitato
La misura mirava a ridurre le loro costose indennità, basate sugli ultimi stipendi percepiti all’estero, generalmente più alti che in Francia, tipicamente per coloro che lavoravano in Svizzera. Questa situazione pesa molto sui conti dellaUnédic, l’associazione paritetica responsabile della gestione dell’assicurazione contro la disoccupazione in Francia. Secondo la normativa europea, l’indennità di disoccupazione per i lavoratori transfrontalieri viene pagata dal paese di residenza, mentre i contributi vengono pagati nel paese di lavoro.
Secondo alcune stime l’accordo prevederebbe, ad esempio, di ridurre di circa la metà l’attuale indennità di disoccupazione per i frontalieri francesi licenziati in Svizzera. Sapendo che in Francia l’indennità di disoccupazione corrisponde sostanzialmente al 57% della retribuzione finale lorda, queste persone in cerca di lavoro avrebbero potuto ricevere un’indennità pari solo a un quarto del loro reddito. In altre parole, avrebbero potuto perdere l’equivalente di tre quarti del loro reddito. Un impatto violento che avrebbe potuto essere catastrofico per molti di loro.
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Fabrice Breithaupt è giornalista e segretario di redazione PR dal 1995. Si occupa di questioni transfrontaliere franco-svizzere, ma anche immobiliare, lavoro e formazione.Maggiori informazioni
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