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“Combattente”, “pietoso”, “malafede”… Reazioni politiche dopo l’intervista a Michel Barnier

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Si moltiplicano le reazioni politiche dopo l’intervista del primo ministro Michel Barnier su TF1 e 2, martedì 3 dicembre. UN “riflesso di responsabilità” dei deputati durante la votazione sulla mozione di censura di mercoledì “possibile”ha giudicato il capo del governo. Lo ha avvertito anche Michel Barnier “18 milioni” del francese “vedranno aumentare le loro imposte sul reddito” se il bilancio non fosse stato adottato.

Un duro colpo per Barnier

A sinistra le critiche sono dure. “Pietoso, Barnier supplica Le Pen di salvare la sua posizione, in diretta televisiva”ha reagito “Questo circo è durato troppo: che se ne vadano tutti La macronie alla fine del suo regno dà spettacolo”giudice Clémence Guetté. “Per la sua ultima sera a Matignon, Michel Barnier è molto doloroso da vedere”ha reagito da parte sua la deputata Mathilde Panot, presidente del gruppo LFI all’Assemblea nazionale, su X. “Lotta. Come un pesce fuor d’acqua. Anche se questo significa sprofondare nella mediocrità e nelle falsità. La sentenza avrà vita breve. Domani sarà censurato”aggiunge.

“Capisco che stia cercando di reagire e salvare il salvabile, ma è uno sforzo inutile”ha reagito su franceinfo Éric Coquerel, deputato della LFI/NFP per la Seine-Saint-Denis e presidente della commissione finanze dell’Assemblea nazionale. Alla vigilia del dibattito sulle mozioni di censura, il deputato della LFI ammette che avrà “l’onore di proporre la prima mozione di censura che farà cadere un governo dal 1962”. Secondo Éric Coquerel, Michel Barnier “sta cercando di governare con una politica sconfitta e completamente sconfitta lo scorso luglio e con una maggioranza che non è maggioranza”. “Tutto questo è una sfida, non può reggere”, dice.

“Nemmeno il padre gollista calmo e rassicurante che volevano venderci Michel Barnier si trasforma stasera in un grottesco agitatore, pronto a tutto pur di salvare la sua poltrona”.da parte sua ha reagito alla X il deputato del PFN Benjamin Lucas, portavoce dei deputati del gruppo Ecologista e Sociale. “Con questa intervista insensata, Michel Barnier ha scelto di andarsene con disonore”ha risposto la deputata Clémentine Autain “Fino alla fine ha cercato l’appoggio dell’estrema destra. L’irresponsabilità è totale”.

La Marina denuncia la “malafede”

Dalla parte del Raduno Nazionale, “Riponendo il suo bilancio nella catastrofica continuità di Emmanuel Macron, il Primo Ministro non poteva che fallire”scrive su X la presidente del gruppo RN all’Assemblea nazionale, Marine Le Pen. “D’altronde aveva la scelta, e il dovere, di non mentire”continua.

“È malafede da parte del presidente del Consiglio che non è un buon perdente”ha reagito su franceinfo Laurent Jacobelli, portavoce della RN, dopo che Michel Barnier ha lasciato intendere un ricatto implicito da parte di Marine Le Pen. Entrò Marine Le Pen “in una sorta di one-upmanship”ha detto Michel Barnier. “Oggi dice che è colpa nostra, penso che in fondo sappia che è falso avremmo voluto evitare la censura”ha difeso Laurent Jacobelli.

I suoi sostenitori sperano in “una ripartenza”

Dalla parte della maggioranza presidenziale, il deputato dell’EPR Jean-René Cazeneuve, da parte sua, ha accolto con favore “un combattivo primo ministro Michel Barnier”. Lo giudica il macronista eletto “La censura non è inevitabile: ogni deputato deve assumersi la responsabilità e farsi carico delle conseguenze del proprio voto!”

“Invito tutti a superare se stessi per la Francia e a rifiutare le conseguenze dell’instabilità politica e le incoerenze di un voto di censura”, da parte sua ha scritto in una colonna in Figaro il presidente del Senato della LR, Gérard Larcher, pochi minuti dopo il notiziario delle 20.00 del primo ministro. Il presidente lo chiedono i repubblicani della Camera alta “sorpresa” deputati per “superare il risentimento”.

“Credo in un inizio”, lo ha dichiarato su franceinfo anche l’ex ministro del Bilancio, oggi deputato al Parlamento della Repubblica (EPR), Éric Woerth. Lui lo giudica “Michel Barnier lo ha detto molto bene”quando il Raggruppamento Nazionale dirà che dobbiamo votare per la censura, dovrà spiegarlo ai suoi elettori (…) dovrà spiegare agli agricoltori, ai piccoli imprenditori, perché i consumi non riprendono, perché i tassi di interesse aumenteranno, non è uno scenario apocalittico, è proprio quello che accadrà.”

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