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La sicurezza degli Stati Uniti è messa a dura prova da una serie di controverse nomine di Donald Trump

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Pete Hegseth al Campidoglio, a Washington, il 21 novembre 2024. NATHAN HOARD / REUTERS

I loro punti in comune sono evidenti: ostilità verso le élite tradizionali, lealtà verso Donald Trump, mancanza di scrupoli, impegni passati discutibili. Ma anche la mancanza di qualifiche per la posizione prescelta. Si presentano qui tre delle nomine più delicate annunciate dal presidente eletto, che riguardano tuttavia la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il suo impegno con gli alleati e la sua autorità nel mondo.

Kash Patel viene proposto come futuro direttore della Polizia Federale (FBI), che ha promesso di smantellare in gran parte. Si prevede che Tulsi Gabbard diventi direttore dell’intelligence nazionale, nonostante abbia promosso le argomentazioni del Cremlino nella guerra in Ucraina e, prima ancora, nel regime siriano. Infine, Pete Hegseth, presentatore e commentatore del canale Fox News, circondato da scandali sessuali, è stato scelto come futuro segretario alla Difesa.

Dopo il ritiro forzato della candidatura di Matt Gaetz a ministro della Giustizia, Donald Trump non ha accettato in alcun modo di presentare candidati meno abrasivi. Anzi: il 30 novembre il presidente eletto ha confermato la volontà di porre fine anticipatamente al mandato decennale del capo dell’FBI Christopher Wray, che durerà fino al 2027 e che lui stesso aveva nominato nel 2017. Al suo posto, Donald Trump vuole quindi collocare un lealista, Kash Patel, che ha vissuto una fulminea ascesa durante il suo primo mandato, passando dal grado di investigatore della Camera dei Rappresentanti a quello di capo di gabinetto del Pentagono.

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Le promu restaura “lealtà, coraggio e integrità” all’FBI, ha commentato Trump. Ma la sua vera lettera di missione non è espressa così. A fine 2023, ospite nel podcast di Steve Bannon, ex consigliere speciale del miliardario, Patel ha promesso una spietata vendetta in caso di un’altra vittoria di Donald Trump nel novembre 2024. “Usciremo e troveremo i cospiratori, non solo nel governo ma nei media”ha detto di coloro che hanno aiutato Joe Biden a farlo “truccare le elezioni”nel 2020, menzionando i procedimenti giudiziari “penale o civile”.

Impresa di demolizioni

Oltre a questa caccia alle streghe, Kash Patel ha promesso di rimandare negli Stati Uniti le migliaia di agenti che lavorano nel quartier generale di Washington. Se conosciamo il ruolo dell’FBI nella lotta al terrorismo o nel settore informatico, un’impresa di demolizione di questo tipo potrebbe mettere a repentaglio l’individuazione e la prevenzione delle minacce. Ma una frangia crescente del Partito repubblicano denuncia da anni gli eccessi dell’FBI in termini di sorveglianza della popolazione. Divenuto, secondo loro, nel corso degli anni, una polizia del pensiero, abusa dei poteri eccezionali ricevuti nel periodo successivo agli attentati dell’11 settembre 2001.

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