Crediti visivi: Hidaya Tchassanti — Direttore artistico
Articolo scritto da Tom Chazelle Schulze — Giornalista
E rapporto pubblicato da Fermiamo l’AIDS 6 ottobre scorso rivela tendenze allarmanti nelle pratiche sessuali dei giovani tra i 18 e i 24 anni in Canada. Dall’analisi emerge che, in questa fascia di età, solo il 24% delle persone avrebbe utilizzato il preservativo durante l’ultimo rapporto sessuale, un calo allarmante del 29% dal 2020. Questo calo significativo contribuisce all’aumento della vulnerabilità alle infezioni trasmesse sessualmente (SUO) e riflette la situazione di carente educazione sessuale nel paese.
Comportamenti a rischio per la salute sessuale dei giovani
Il preoccupante calo nell’uso del preservativo espone i giovani adulti a un rischio maggiore di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’HIV, il virus che causa Piace. Il Canada è anche il unico paese del G7 aver registrato un aumento dei tassi di trasmissione dell’HIV negli ultimi anni.
Diversi fattori spiegano questa tendenza. Innanzitutto gioca un ruolo determinante un’errata percezione dei rischi legati alle IST. Secondo il rapporto di Fermiamo l’AIDSmolti giovani associano ancora i preservativi principalmente alla prevenzione di gravidanze indesiderate, trascurando il loro ruolo cruciale nella protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Questa mancanza di conoscenza si accompagna alla mancanza di screening regolari: il 70% dei giovani intervistati afferma di non essere mai stato sottoposto al test per le malattie sessualmente trasmissibili o per l’HIV e, tra quelli a cui è stata diagnosticata, il 34% non ha cercato cure.
Shamin Mohamed Jr., fondatore di Fermiamo l’AIDS, rileva che per molti di loro i preservativi sono percepiti come costosi e difficili da ottenere. Anche nei campus universitari, l’accesso ai preservativi può rappresentare un problema, costringendo gli studenti a recarsi in luoghi specifici, come centri sanitari o centri studenteschi, per ottenere preservativi gratuiti. Inoltre, si parla dell’imbarazzo o della mancanza di fiducia dei giovani adulti quando si tratta di acquistare preservativi, cosa che li scoraggia ulteriormente dall’usarli.
Jessica Wood, responsabile della ricerca e dello sviluppo di progetti per il Sex Education & Information Council of Canada (SIECCAN), spiega che un numero crescente di giovani sembra preoccuparsi sempre meno delle malattie sessualmente trasmissibili, il che potrebbe spiegare il calo dell’uso del preservativo. Inoltre, molti di loro si rivolgono ad altri metodi contraccettivi, come ad es contraccezione ormonale. Tuttavia, non sempre sono consapevoli del fatto che questi metodi contraccettivi non proteggono necessariamente dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Le carenze del declino dell’educazione sessuale
Secondo le scoperte di Mohamed Jr., il problema risiede nell’educazione sessuale nelle scuole canadesi. In effetti, le informazioni trasmesse in questi corsi sono spesso basate su discorsi allarmistici, che creano paura della gravidanza e delle malattie sessualmente trasmissibili. Le informazioni non vengono presentate in modo coinvolgente o rilevante per i giovani, il che può interrompere le conversazioni e ostacolare lo sviluppo di relazioni sane.
Allo stesso modo, Wood descrive un’istruzione incoerente in tutto il paese. Poiché l’educazione sessuale non è standardizzata, varia notevolmente tra le regioni e gli istituti scolastici. Questa incoerenza potrebbe contribuire a creare lacune nella conoscenza e nella comprensione degli argomenti relativi alla salute sessuale, tra cui il consenso, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e le pratiche sessuali sicure.
Cita la pandemia di COVID-19 come un fattore chiave che influisce sulla qualità dell’educazione sessuale. La pandemia, infatti, avrebbe interrotto l’accesso a un’adeguata educazione sessuale, con la cancellazione di molti programmi o la loro relegazione in secondo piano, per dare priorità ad altri bisogni educativi ritenuti più importanti. Un’ampia coorte di giovani è stata quindi privata di informazioni cruciali per una buona salute sessuale. Questo gruppo avrebbe bisogno di ulteriore istruzione e risorse per colmare questa lacuna.
Agire per invertire la tendenza
Per contrastare l’allarmante calo dell’uso del preservativo e l’aumento dei rischi di malattie sessualmente trasmissibili, i due esperti affermano che sarebbe imperativo agire in modo rapido ed efficace. Una prima soluzione sarebbe quella di rendere i preservativi gratuiti e accessibili nei luoghi frequentati dai giovani, come i campus universitari, dove barriere economiche e imbarazzo sociale ne limitano l’uso. Fermiamo l’AIDS raccomanda una distribuzione mirata per incoraggiare l’adozione.
Secondo le due organizzazioni, l’educazione sessuale deve essere riformata per soddisfare le esigenze dei giovani. Integrando programmi inclusivi e interattivi, come quelli di Fermiamo l’AIDSche adottano approcci divertenti e coinvolgenti, sarebbe possibile migliorare significativamente la comprensione delle problematiche legate alle malattie sessualmente trasmissibili e alla prevenzione dell’HIV. Secondo Mohamed Jr., questi workshop “mostrano un notevole aumento della conoscenza sull’HIV, passando dal 31% al 72% tra i partecipanti”.
Infine, secondo Wood, è fondamentale combattere lo stigma che circonda la sessualità e le malattie sessualmente trasmissibili, in particolare attraverso campagne di sensibilizzazione. “Includere l’alfabetizzazione digitale nell’educazione sessuale potrebbe consentire ai giovani di decifrare i messaggi errati trasmessi online e nei media, rafforzando così la loro capacità di fare scelte informate”, afferma.
Gli esperti affermano che un approccio coordinato, che coinvolga scuole, organizzazioni sanitarie, famiglie e governi, è essenziale per costruire un ambiente favorevole a un comportamento sessuale responsabile. Unendo questi sforzi, il Canada potrebbe invertire la tendenza attuale e garantire una migliore salute sessuale ai suoi giovani.
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