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La Polonia si rivolge ai paesi nordici e baltici per unirsi contro la Russia

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Il primo ministro polacco Donald Tusk (a sinistra) e il suo omologo svedese Ulf Kristersson a Harpsund, Svezia, il 28 novembre. HENRIK MONTGOMERY/TT/AFP

Per la diplomazia polacca si tratta di una piccola rivoluzione. Dopo aver puntato per anni sulla cooperazione regionale all’interno del gruppo di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia) e aver cercato di entrare in sintonia con Francia e Germania nel quadro del triangolo di Weimar, il governo liberale guidato da Donald Tusk, al potere dal dicembre 2023, ha trovato una coalizione di Stati che condivide senza riserve le sue posizioni sui temi della sicurezza e della difesa.

Mercoledì 27 novembre il primo ministro polacco è stato per la prima volta“ospite speciale” del gruppo di cooperazione nordico-baltica (NB8, forum di cooperazione regionale dei paesi nordici e baltici) che riunisce solitamente Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda, Estonia, Lettonia e Lituania. Un’alleanza ora percepita come “naturale”sia da parte dei diplomatici polacchi che dei loro omologhi nordici. La Polonia parla anche di membri della “Gruppo del Mar Baltico” come il suo “partner e alleati più stretti”con il quale svolge consultazioni informali prima di ciascun Consiglio europeo.

Mercoledì, ad Harpsund, residenza estiva del primo ministro svedese, il conservatore Ulf Kristersson, 120 chilometri a ovest di Stoccolma, i leader dei sette paesi presenti (assenti Lituania e Islanda) hanno mostrato la loro intransigenza nei confronti della Russia, “la minaccia più grande e più immediata alla nostra sicurezza a lungo termine”sottolineando la necessità di preservare buone relazioni con gli Stati Uniti e di rafforzare la difesa europea.

“Avvertimento” ai Paesi occidentali

In videoconferenza da Parigi, il presidente Emmanuel Macron è intervenuto brevemente per discutere degli aiuti all’Ucraina e della situazione della sicurezza in Europa. Adottata al termine del vertice, la dichiarazione congiunta sottolinea la necessità di intensificare il sostegno militare, finanziario e politico all’Ucraina e di adoperarsi per “piano di vittoria” del paese. Nel documento si afferma che Kiev non dovrebbe in alcun modo rinunciare alla sua aspirazione ad aderire all’Unione Europea e alla NATO.

“Un’Ucraina indipendente garantisce la sicurezza della nostra regione e dell’intera comunità occidentale. (…) L’Ucraina non può perdere. Se perde, perdiamo tutti.”ha dichiarato il signor Tusk, che ha anche inviato un ” avvertimento “ ai paesi occidentali che non condividono questo punto di vista: “È un’illusione credere che se accettiamo le condizioni russe per un cessate il fuoco nel senso di neutralità o smilitarizzazione dell’Ucraina (…)ciò stabilizzerà la situazione nell’intera regione (…). Al contrario. La nostra capitolazione non farà altro che aggravare la crisi e aumentare i rischi per tutti noi. »

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