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Lavoratori frontalieri: lavoro in Lussemburgo e disoccupazione in Francia? La caccia ai truffatori è aperta

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Cresce il malcontento tra i lavoratori frontalieri, che si sentono circondati da ogni parte tra gli “svantaggi fiscali” denunciati dai sindacati durante una manifestazione venerdì davanti al Ministero delle Finanze e la riforma dei sussidi di disoccupazione attualmente in discussione in Francia.

Mentre molti eletti dall’altra parte del confine denunciano l’ingiustizia dell’applicazione di un coefficiente di riduzione per chi ha svolto l’ultimo lavoro in Lussemburgo, altri punti discussi, certamente meno divisivi, potrebbero sconvolgere alcune abitudini.

In particolare la frode più o meno diffusa di combinare disoccupazione in Francia e nuova occupazione in Lussemburgo. Anche se il fenomeno resta difficile da quantificare, esiste. “L’ho fatto diversi anni fa, il che mi ha permesso di risparmiare almeno 10.000 euro, e nessuno mi ha mai chiesto nulla fino ad ora”, testimonia un ex frontaliero che, per ragioni ovvie, vuole rimanere anonimo.

Nell’ambito delle trattative tra i sindacati e l’Unédic, il tema ha ottenuto maggiori consensi e figura anche nel memorandum d’intesa. Ciò richiede “la creazione di mezzi adeguati che consentano di identificare più efficacemente la ripresa sommersa del lavoro, soprattutto in uno Stato vicino”, apprendiamo dall’organismo responsabile della gestione dell’assicurazione contro la disoccupazione in Francia.

Una volontà contenuta nella seconda parte della proposta di riforma sulla revisione dell’“offerta di lavoro ragionevole”, per obbligare, in qualche modo, gli ex frontalieri ad accettare un lavoro equivalente al loro precedente lavoro in Lussemburgo o in Svizzera , nonostante uno stipendio più basso in Francia.

A “vantaggio” dei lavoratori transfrontalieri che hanno perso il lavoro, l’accordo prevede anche che Travail fornisca “tempi diagnostici personalizzati” e “un sostegno eventualmente rafforzato, a seconda delle esigenze specifiche” delle persone interessate. Più sostegno quindi, per compensare, ad esempio, una possibile riduzione del risarcimento.

Resta da vedere se l’accordo in questione verrà concretizzato nelle prossime settimane o mesi. Su questo punto specifico Unédic non ha fatto molti progressi, facendo riferimento alle diverse tappe che restano da percorrere. “L’accordo sull’assicurazione contro la disoccupazione è attualmente soggetto alla firma dei sindacati e delle organizzazioni dei datori di lavoro che hanno partecipato alle trattative sull’assicurazione contro la disoccupazione. Una volta firmato dalla maggioranza, l’accordo verrà inviato al Primo Ministro per l’approvazione. L’entrata in vigore è subordinata a tale approvazione.

Considerando le critiche che solleva, anche tra gli eletti a sostegno dell’attuale governo, nulla è meno certo in questa fase…

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