Pubblicato il 24 novembre 2024 alle 10:52. / Modificato il 24 novembre 2024 alle 12:01.
Sabato alle 4:15, una serie di scioperi sveglia Beirut di soprassalto. In tutta la capitale, i residenti temono che i bombardamenti siano caduti troppo vicino a casa. È stato colpito Basta el-Faouqa, uno dei quartieri più densamente popolati del centro cittadino. Secondo i media locali si tratta di “bunker buster” – munizioni che penetrano sottoterra prima di esplodere – che sono appena state sganciate. Sarebbe la terza volta dall’inizio della guerra che l’esercito israeliano li utilizza. Gli ultimi due hanno ucciso Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, poi Hachem Safieddine, il suo successore.
Lo sciopero ha provocato almeno 20 morti e 66 feriti, secondo un rapporto provvisorio del Ministero della Sanità pubblicato in serata. Il bilancio delle vittime aumenta man mano che la ricerca continua. Tutto ciò che resta dell’edificio di otto piani è un enorme cratere al quale l’esercito libanese blocca l’accesso. Alcuni corpi sono stati ritrovati sotto le macerie. Si prevede che altre vittime saranno identificate sulla base del test del Dna effettuato sui resti rinvenuti dai soccorritori.
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