Durante il suo discorso di apertura dei dibattiti sul disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale (PLFSS) per il 2025, Laurent Saint-Martin, ministro responsabile del Bilancio, ha annunciato questa riduzione di 100 milioni di euro. Ufficialmente si tratta di compensare una spesa per farmaci in eccesso di 1,2 miliardi di euro rispetto alle previsioni per il 2024.
Tuttavia, secondo i documenti interni da noi consultati, tale riduzione era stata pianificata ben prima dello scostamento di bilancio. Lo scopo sarebbe quello di colmare il deficit dello Stato negli sconti attesi per i biosimilari, la cui sostituzione sembra meno redditizia del previsto.
Per le farmacie l’impatto potrebbe essere notevole. “LLo sconto, attualmente limitato al 40%, rappresenta circa 78.000 euro per farmacia. Ciò corrisponde al 30,10% del risultato operativo lordo (EBE) », Spiega Joël Lecoeur, dottore commercialista e presidente della rete CGP.
Farmacie, un modello “generico-dipendente”.
Secondo l'esperto, la riduzione degli sconti sui generici avrà un effetto diretto sul reddito dei farmacisti. “ Oggi un titolare viene pagato circa 60.000 euro all'anno, ovvero 5.000 euro al mese. Gli sconti generici – che ammontano in media a 78.000 euro all’anno – coprono quindi in gran parte questa remunerazione. Un calo degli sconti potrebbe portare ad un'ondata di licenziamenti per preservare il reddito dei titolari », avverte Joël Lecoeur.
La situazione è tanto più preoccupante in quanto altre misure potrebbero aggravare le difficoltà economiche delle farmacie. Il Comitato economico per i prodotti sanitari (CEPS) prevede ulteriori riduzioni dei prezzi dei farmaci generici nel 2024:
– 25% su molecole di punta come imatinib, letrozolo, anastrozolo e fluconazolo.
– 18% su ezetimibe.
– 15% su nebivololo.
– 11% su cetirizina.
– 10% sull’alfuzosina.
« Il ripetersi di questi cali negli ultimi due anni ha fatto crollare i margini. Se a questo si aggiunge la riduzione degli sconti, le farmacie più fragili non sopravvivranno », conclude Joël Lecoeur.
Un futuro incerto per le farmacie
Mentre il settore è già sotto crescente pressione, questi annunci potrebbero mettere a repentaglio molte farmacie, in particolare le piccole strutture, per le quali i generici, a causa dell’incapacità di produrre nuovi prodotti, rappresentano un pilastro economico. La domanda rimane: fino a che punto dovranno spingersi i farmacisti per assorbire questa riforma? Se le misure annunciate verranno mantenute senza alcuna compensazione si teme un'ondata di chiusure e licenziamenti.
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