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Cos'è questo missile intercontinentale che la Russia avrebbe lanciato?

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Questa sarebbe la prima volta nella storia che questo tipo di missile viene utilizzato. Giovedì l'Ucraina ha accusato la Russia di averla colpita con un missile balistico intercontinentale, progettato per trasportare testate nucleari, anche se non portava una testata atomica. Ciò costituirebbe un’escalation della guerra senza precedenti, se l’uso di quest’arma fosse confermato.

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La Russia ha lanciato un “missile balistico sperimentale a medio raggio” contro l’Ucraina, non un missile intercontinentale, ha detto giovedì un alto funzionario americano. “Questo rimane un evento strategico”, dice uno specialista nucleare. Mosca “cerca di intimidire l'Ucraina e i paesi che la sostengono utilizzando quest'arma, o di attirare l'attenzione, ma ciò non cambierà la situazione in questo conflitto”, ha continuato il funzionario americano.

Secondo quest'ultimo, che ha chiesto l'anonimato, la Russia “probabilmente possiede solo una manciata di questi missili sperimentali” e l'Ucraina “ha resistito a innumerevoli attacchi russi, compresi quelli effettuati con missili con testate ben visibili e più potenti”. Gli Stati Uniti avevano “informato l’Ucraina e i suoi partner e alleati più stretti negli ultimi giorni” del possibile utilizzo di questo missile da parte dei russi, per aiutarli a “prepararsi” ad esso.

Un RS-26 menzionato per la prima volta

Inizialmente era stato riferito che la Russia aveva lanciato un missile RS-26 Rubezh, con una gittata di circa 5.800 km. Questo tipo di missili, che la Russia testa regolarmente sul suo territorio, è progettato per trasportare testate nucleari e colpire a migliaia di chilometri di distanza. Sarebbe in grado di trasportare quattro testate termonucleari ad altissima potenza.

Il missile è stato lanciato “dalla regione russa di Astrakhan”, situata al confine con il Kazakistan, ed era puntato sulla città ucraina centro-orientale di Dnipro, secondo l'aeronautica ucraina.

“Niente da dire” su questo colpo da parte russa

Diversi esperti militari sono rimasti cauti, prima dell'annuncio degli Stati Uniti, sulla natura precisa del missile utilizzato, sulla sua esatta portata, e hanno osservato che è difficile dare una risposta definitiva senza analizzare i detriti. Il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov, interrogato dai media nel corso di un briefing quotidiano, ha affermato di non avere “niente da dire” su questa presunta sparatoria.

Da parte occidentale, nessun Paese ha confermato il tipo di missile lanciato, pur esprimendo preoccupazione. Il portavoce del Ministero degli Affari Esteri francese, Christophe Lemoine, ha affermato che si tratta di un evento “estremamente grave” se dimostrato. L'Unione Europea e Londra, anch'esse caute sulla veridicità di queste informazioni, hanno dichiarato che ciò costituirebbe “un'escalation” da parte di Mosca.

Un accordo tra Stati Uniti e URSS firmato a Mosca nel 1988 prevede la notifica tra le due parti, con almeno 24 ore di anticipo, della data prevista, dell'area di lancio e dell'area di impatto per l'eventuale lancio di un missile balistico intercontinentale o SLMB (fondale marino).

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