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Fino a 10 anni di carcere per 45 attivisti pro-democrazia al termine del più grande processo sulla sicurezza nazionale

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L’avvocato Benny Tai ha ricevuto una condanna a 10 anni di carcere, la più lunga finora comminata ai sensi della legge del 2020, adottata dopo massicce proteste a favore della democrazia nella regione amministrata dalla Cina.

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Pubblicato il 19/11/2024 07:19

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Un manifestante tiene in mano un poster che mostra alcuni degli attivisti pro-democrazia sotto processo presso il tribunale di West Kowloon a Hong Kong, l'8 luglio 2021. (ANTHONY WALLACE/AFP)

Un processo straordinario. Martedì 19 novembre la giustizia di Hong Kong ha condannato 45 attivisti democratici ritenuti colpevoli “sovversione” a pene detentive fino a 10 anni, a seguito del più grande processo sulla sicurezza nazionale di Hong Kong. Gli Stati Uniti, l’Australia e le ONG per i diritti umani hanno immediatamente reagito condannando queste sentenze come prova dell’erosione delle libertà politiche a Hong Kong dopo la presa del potere da parte di Pechino.

L’avvocato Benny Tai ha ricevuto una condanna a 10 anni di carcere, la più lunga finora comminata ai sensi della legge del 2020, emanata un anno dopo massicce e talvolta violente proteste a favore della democrazia nella regione amministrativa speciale della Cina. Tutti gli attivisti furono giudicati colpevoli di aver organizzato primarie non ufficiali destinate a selezionare i candidati dell'opposizione per le elezioni legislative, nella speranza di ottenere la maggioranza nell'assemblea locale, ponendo il veto sui bilanci e potenzialmente costringendo alle dimissioni l'allora leader filo-Pechino di Hong Kong. Kong, Carrie Lam.

Nonostante gli avvertimenti delle autorità, 610.000 persone hanno votato alle primarie nel luglio 2020, quasi un settimo della popolazione di Hong Kong in età di voto. Le autorità alla fine hanno abbandonato le elezioni dell’assemblea locale e Pechino ha istituito un nuovo sistema politico che controlla rigorosamente i funzionari eletti di Hong Kong.

In questo caso quarantasette persone sono state inizialmente arrestate e poi incriminate nel 2021. Di questi ultimi, 31 si erano dichiarati colpevoli, 16 sono stati processati in un processo durato 118 giorni lo scorso anno, al termine del quale 14 sono stati condannati e due assolti a maggio. I giudici hanno ritenuto che il gruppo avesse rischiato di provocare a “crisi costituzionale”e 45 sono stati giudicati colpevoli “Cospirazione per sovvertire il potere statale”.

L'Australia si è dichiarata “seriamente preoccupato” da queste sentenze, e in particolare da quella di Gordon Ng, cittadino di Hong Kong e australiano. I paesi occidentali e le ONG occidentali hanno criticato il processo, considerandolo una prova del crescente autoritarismo delle autorità di Hong Kong. Gli Stati Uniti hanno “fortemente condannato” queste pene detentive pronunciate contro gli attivisti che l'avevano guidato “normale attività politica protetta dalla Legge Fondamentale di Hong Kong”secondo un portavoce del consolato.

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