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L’ONU giudica le pratiche israeliane a Gaza un “genocidio”

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Un nuovo rapporto suggerisce la natura genocida delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Gli atti perpetrati da più di un anno dal governo di Benyamin Netanyahu nell'enclave palestinese “corrispondono alle caratteristiche di un genocidio” : è quanto ha affermato giovedì un Comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche israeliane che ledono i diritti umani nei territori palestinesi occupati.

“Israele causa intenzionalmente la morte”

Il rapporto, che sarà presentato in dettaglio lunedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, evidenzia diverse decisioni prese nel periodo che va dall’attacco mortale di Hamas del 7 ottobre 2023 fino allo scorso luglio. “Attraverso l’assedio di Gaza, l’ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l’uccisione di civili e operatori umanitari, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, Israele provoca intenzionalmente morte, fame e lesioni gravi”constata freddamente la commissione che ritiene che il “Le massicce vittime civili e le condizioni imposte ai palestinesi mettono intenzionalmente in pericolo le loro vite”.

Vengono denunciate diverse pratiche israeliane: la fame come metodo di guerra, le punizioni collettive, le vaste campagne di bombardamenti sulle infrastrutture civili e sui servizi essenziali. Queste decisioni avranno un effetto duraturo e causeranno gravi danni alle generazioni future, osserva la commissione. Le forze israeliane hanno utilizzato più di 25.000 tonnellate di esplosivo nella Striscia di Gaza. “l’equivalente di due bombe nucleari”due volte la bomba sganciata su Hiroshima, sottolinea anche il rapporto.

L'intelligenza artificiale bombardava indiscriminatamente

L'indagine si concentra anche sull'uso dell'Intelligenza Artificiale nei bombardamenti e sulla quota di vittime civili tra i morti che supera il 70%. “L’uso da parte dell’esercito israeliano di sistemi di puntamento assistiti dall’intelligenza artificiale, con una supervisione umana minima, combinato con bombe pesanti, evidenzia il disprezzo di Israele per il suo obbligo di distinguere tra civili e combattenti e di adottare misure protettive adeguate per evitare morti civili”dice il rapporto.

Quel che è peggio è che la commissione è particolarmente preoccupata per le nuove direttive che abbassano i criteri di approvazione “generare rapidamente decine di migliaia di obiettivi, nonché rintracciare gli obiettivi nelle loro case, in particolare di notte, quando le famiglie si rifugiano insieme”.

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