La Camera dei Rappresentanti resta rossa: le conseguenze del passaggio a tre tanto ambito da Donald Trump

Pubblicato il 14 novembre 2024 alle 03:43. / Modificato il 14 novembre 2024 alle 12:02.

“Rafforzeremo la maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti, riconquisteremo il Senato e rimanderemo Donald Trump alla Casa Bianca”, ha annunciato Mike Johnson, presidente della Camera Bassa, durante l’ultima manifestazione elettorale al Madison Square Garden di New York. Ora è fatta per il campo repubblicano, che ottiene il triplice risultato: riprendersi la Casa Bianca, la maggioranza al Senato e quindi mantenere il proprio dominio sulla Camera dei Rappresentanti. Una foto di gruppo che potrebbe facilitare notevolmente l’attuazione della fitta agenda legislativa del miliardario.

Tuttavia, la situazione attuale è tutt’altro che straordinaria, anzi. Dal 1857, gli Stati Uniti hanno visto il proprio governo unificato 48 volte – Congresso e Studio Ovale dello stesso colore – e diviso 38 volte. Ci sono periodi anche lunghi con un partito unico nelle tre posizioni, con ad esempio una tripletta repubblicana dal 1897 al 1911 e dal 1921 al 1931, o democratica dal 1933 al 1947, e dal 1961 al 1969. Sia Joe Biden che Donald Trump ha governato con la maggioranza in entrambe le Camere: tra il 2017 e il 2019 per il miliardario, e tra 2021 e 2023 per l’attuale presidente. A partire dalla seconda metà del XX secolo, però, questi governi monocromi sono diventati più rari e durano meno a lungo. La persona al potere viene spesso punita durante le elezioni di medio termine in una o entrambe le Camere del Congresso. L’ultimo presidente a mantenere un governo unificato per più di due anni è stato George W. Bush tra il 2003 e il 2007.

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