Volodymyr Zelenskyj ha fatto dell’incursione di Kursk una questione personale.
Guerra in Ucrainagiorno 992.
Questa domenica è stata data l’allerta. I russi radunarono intorno a 50.000 soldati Koursk. Una regione russa nella quale l’Ucraina ha compiuto un’incursione a sorpresa lo scorso agosto. Una svolta in una città altamente simbolica, dove l’Armata Rossa ottenne una delle più grandi vittorie della Seconda Guerra Mondiale. I russi hanno certamente riconquistato parte del territorio conquistato dall’Ucraina, ma senza aver lanciato un attacco massiccio, secondo gli specialisti citati dal New York Times. IL Cremlino vi ammassò 50.000 uomini, compresi i soldati nordcoreani. L’attacco sarebbe imminente.
Negoziati
D’altro canto, anche l’Ucraina ha degli argomenti da avanzare. Secondo il quotidiano spagnolo El País, che cita fonti interne al comando ucraino, Volodymyr Zelenskij ne ha fatto una questione personale. Il presidente ucraino è convinto che la Russia sia a corto di uomini e che abbia distribuito il grosso delle sue forze in Ucraina, in particolare nel Donbass dove infuria il combattimento. A Kursk Zelenskyj vuole dimostrare che la Russia è più vulnerabile sul suo territorio. E intende farne una merce di scambio in caso di trattative di pace.
IL Contrattacco russo con chi si prepara 50.000 soldati cambia i piani dell’Ucraina?
Non proprio. In realtà lì sono già impiegate risorse significative. Sempre secondo El País nessuno si lamenta della mancanza di personale a Kursk. La fanteria fa affidamento su una rotazione ogni 10 giorni, rispetto ai 25 giorni del Donbass.
Inoltre, lì sono di stanza le migliori brigate del paese “la 95a e l’80a brigata, due dei migliori reggimenti delle forze armate ucraine”. La 1a brigata di reggimenti meccanizzati e corazzati si affida ai migliori carri armati, i Leopardi tedeschi. La 47a brigata meccanizzata è dotata esclusivamente di armi fornite dalla NATO. “I suoi carri armati americani Abrams e i suoi mezzi corazzati di fanteria Bradley attaccano direttamente le posizioni russe”continua El País, paragonando la situazione a Zaporizhzhia, dove la 1a brigata deve accontentarsi solo di manovre difensive.
A Kursk gli ucraini credono di poter resistere per diversi mesi. A patto di resistere all’incombente contropiede russo.
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