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Trump vuole distruggere la Palestina e l’Iran nucleare

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Bene, eccolo, si comincia. Coloro che dubitavano dell’attuazione delle politiche di Donald Trump rimarranno confusi. Trump ha fretta di ottenere risultati e lo sono anche i suoi alleati, a cominciare da Benjamin Netanyahu.

Negli ultimi giorni Netanyahu ha avuto tre conversazioni telefoniche con Trump. Di cosa hanno discusso? Tra le altre cose, attacchi contro impianti nucleari iraniani.

“Siamo d’accordo sulla minaccia iraniana in tutti i suoi aspetti e sul pericolo che rappresenta”, ha detto ieri il primo ministro israeliano.

Netanyahu ha appena nominato un nuovo ministro della Difesa, Israel Katz. Quest’ultimo ha dichiarato che la distruzione delle infrastrutture nucleari dell’Iran era la sua priorità.

Katz è anche favorevole all’insediamento ebraico a Gaza e in Cisgiordania.

Pertanto, l’amministrazione di Joe Biden, pur sostenendo Israele, ha costituito l’ultimo baluardo dei palestinesi contro le ambizioni estreme di Netanyahu. Inoltre, grazie alla sua moderazione, si è alleato con il governo dei mullah iraniani.

Contrariamente alle speculazioni di molti musulmani americani, e nonostante le promesse di Trump nei confronti dei palestinesi, le elezioni americane del 2024 hanno semplicemente spazzato via queste protezioni.

Nessun sollievo per iraniani e palestinesi

Perché nessun governo musulmano della regione sostiene la causa palestinese in modo concreto ed efficace. E nessun governo sunnita verrà in aiuto dell’Iran.

Solo due paesi potrebbero teoricamente sostenere l’Iran: Russia e Cina.

Ma la Russia non lo farà, perché la sua economia è troppo debole e perché Vladimir Putin, alla vigilia dei negoziati sull’Ucraina, vorrà rimanere nelle grazie di Trump.

Nemmeno la Cina aiuterà direttamente l’Iran. Perché la sua economia va male e perché Xi Jinping non vorrà dispiacere a Trump, mentre tra Cina e Stati Uniti inizieranno delicate trattative commerciali.

Coloro che credono che l’Iran non abbia ancora una bomba atomica potrebbero avere ragione. Oppure dobbiamo sperare che l’esercito americano e quello israeliano abbiano trovato il modo di neutralizzare queste bombe prima che colpiscano i loro obiettivi.

Carta bianca

Ovviamente, il governo Netanyahu interpreta l’elezione di Trump come carta bianca per raggiungere i suoi obiettivi di pacificazione, ma anche di conquista e colonizzazione.

I palestinesi rientrano così nella triste categoria delle persone moralmente giuste, ma politicamente sbagliate. Questa categoria di persone che hanno ragione a rivendicare i propri diritti, ma che senza un reale sostegno da parte di altri paesi, sono politicamente condannate a scomparire.

Il governo di Netanyahu, con la benedizione di Trump, sta quindi rafforzando il potere regionale di Israele, neutralizzando militarmente Hamas e Hezbollah e accelerando in modo decisivo la colonizzazione israeliana delle terre palestinesi.

Queste politiche rischiano di aumentare significativamente la minaccia terroristica per gli Stati Uniti e i suoi alleati.

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