È stato nel silenzio di una cattedrale che, mercoledì 6 novembre, presso la sede dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), a Bruxelles, sono stati ricevuti i risultati delle elezioni presidenziali americane. Mentre il vincitore, Donald Trump, ha costellato la sua campagna con minacce di disimpegno dalla NATO, di cui gli Stati Uniti sono il principale contributore, è in un misto di preoccupata attesa e pragmatismo che i 32 membri dell’Alleanza stanno preparandosi al ritorno dell’era Trump, organo chiave della loro difesa militare collettiva. “È un po’ come la calma prima della tempesta”riassume un diplomatico della NATO che ha vissuto la prima elezione repubblicana, nel 2016.
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L’elezione di Trump era ben attesa alla NATO. “Vista la campagna e i sondaggi molto serrati, ce lo aspettavamo. Niente a che vedere con l’anno 2016, quando tutti rimasero stupiti” confida un diplomatico di un paese sul fianco orientale. Dopo l’estate e il ritiro di Joe Biden dalla corsa presidenziale, lo scenario è stato addirittura seriamente preparato, e avrà ancora ampio spazio, lunedì 11 novembre, durante l’incontro settimanale del nuovo segretario generale, Mark Rutte, con tutti i suoi vice e il presidente del comitato militare della NATO, l'ammiraglio Rob Bauer.
Il signor Rutte, entrato in carica il 1È October, a capo dell'alleanza, è stato nominato in parte proprio con questo obiettivo. L'ex primo ministro olandese, in carica dal 2010 al 2024, ha lavorato a stretto contatto con Trump durante i suoi anni al potere tra il 2017 e il 2021. Rutte saprà essere agile e fermo nei confronti del titolare del Casa Bianca, vuole crederci un diplomatico europeo.
90.000 soldati americani in Europa
Ma anche se le voci più ottimiste lo sperano “l’organizzazione ne uscirà cresciuta” Di questa dura prova, l’arrivo di Trump al potere rimane un grande salto nell’ignoto, ammettono molte fonti. Il nuovo presidente porterà avanti le sue minacce di non proteggere più i paesi in caso di attacco? “cattivi pagatori” non contribuiscono con il 2% del loro Pil alla spesa per la difesa? Metterà in pausa l'organizzazione durante la guerra in Ucraina, alla quale aveva promesso di porre fine “ventiquattro ore”infuria ancora?
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L'unica certezza: un ritiro massiccio delle truppe americane schierate in Europa non è lo scenario favorito nell'immediato futuro dalle squadre di Trump. Dal 2014, con l’annessione della Crimea da parte della Russia, il numero dei soldati americani è passato da 60.000 a circa 90.000. Washington ha anche investito nella creazione o nell’espansione di numerosi siti militari, soprattutto nei paesi fiancheggianti.
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