L’ospite –
Porre fine alla pubblicità dei combustibili fossili
L’ex deputato socialista Emmanuel Deonna si batte per il divieto di queste pubblicità, soprattutto nello sport, in nome della lotta contro il riscaldamento globale.
Emmanuel Deonna, cofondatore del “Genève Zero Pub”, membro della coalizione internazionale contro la pubblicità dei combustibili fossili, ex deputato del PS
Pubblicato oggi alle 12:14
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Nuovi studi mostrano che il ritmo del riscaldamento globale sta accelerando. Gli effetti dell’aumento delle temperature si fanno sentire crudelmente, come dimostrano le recenti ondate di caldo terribilmente mortali in Asia e le inondazioni in Sud America, Stati Uniti e Spagna. Il tempo sta per scadere.
È vitale un’azione politica più rapida sul cambiamento climatico. Sebbene esistano altre soluzioni – possiamo osservare una crescita particolarmente rapida dell’elettricità eolica e del solare rinnovabile – l’industria dei combustibili fossili ha dimostrato per decenni uno zelo incessante nell’ostacolare il progresso ambientale.
Come ha sottolineato in primavera il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, molti nei settori del petrolio, del gas e del carbone hanno fatto un “greenwashing spudorato” attraverso attività di lobbying, azioni legali e campagne pubblicitarie palesemente fuorvianti: “Esorto tutti i paesi a vietare la pubblicità dei combustibili fossili aziende”.
Questo appello è un prezioso incoraggiamento per gli attivisti che hanno combattuto contro la pubblicità delle aziende produttrici di combustibili fossili. Arte, cultura e sport sono le principali aree di pubblicità di questi carburanti. Il calcio è stato a lungo associato ai produttori di petrolio e gas. In passato, le preoccupazioni per la salute umana hanno portato al divieto di sponsorizzazione di alcol e tabacco, in particolare nel calcio.
Oggigiorno tale consapevolezza è necessaria per quanto riguarda la pubblicità dei combustibili fossili. Pertanto, un numero crescente di comuni europei sta adottando misure per limitare questi annunci, creando un precedente che l’Unione Europea e la Svizzera potrebbero seguire. Dallo scorso settembre, L’Aia è diventata la prima città al mondo a vietare la pubblicità che promuove prodotti legati ai combustibili fossili e servizi ad alta intensità di carbonio, comprese le navi da crociera e i viaggi aerei.
Il Tribunale federale svizzero si è pronunciato due volte, nel 2021 e nel 2024, a favore della legalità delle misure volte a vietare la pubblicità commerciale negli spazi pubblici. Negli ultimi due anni i comuni di Vevey, La Chaux-de-Fonds, Berna, Vernier e Lancy hanno adottato misure per limitare drasticamente la pubblicità tramite cartelloni pubblicitari. E altre città svizzere stanno studiando l’attuazione di misure simili. UN appello internazionale recentemente sottoscritto da più di settanta personalità del mondo medico, scientifico e politico chiede finalmente il divieto della pubblicità dei prodotti fossili in Europa e in Svizzera.
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