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“L’Europa potrebbe trovarsi nella situazione della Cecoslovacchia nel 1938”, Raphaël Glucksmann invita i Ventisette ad agire

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Su Inter, l’eurodeputato socialdemocratico mette in guardia sulle conseguenze dell’elezione di Donald Trump per il Vecchio Continente.

“Non siamo pronti”. Al microfono di France Inter, Raphaël Glucksmann ha espresso la sua preoccupazione dopo l’elezione di Donald Trump. Il ritorno al lavoro del miliardario repubblicano è, né più né meno, “la capitolazione dell’Europa decisa altrove che in Europa”. Per l’eurodeputato “le prossime settimane e i prossimi mesi saranno decisivi”mentre Donald Trump intende ridurre il sostegno americano all’Ucraina. Raphaël Glucksmann teme a “Affare” tra il presidente americano e Vladimir Putin, che potrebbe collocare il Vecchio Continente “nella situazione della Cecoslovacchia nel 1938”. Un riferimento agli accordi di Monaco che hanno permesso di risolvere la crisi dei Sudeti, a scapito dell’integrità dello Stato ceco.

Il fondatore del partito Place publique chiede ai Ventisette di uscire dalla loro “ingenuità” versare “diventare maggiorenne” et “essere in grado di garantire la propria sicurezza”. “Siamo in una mentalità erbivora”ha lanciato l’eurodeputato, alludendo ai commenti fatti il ​​giorno prima da Emmanuel Macron. Lo ha messo in guardia il presidente della Repubblica, durante la riunione della Comunità politica europea a Budapest “se decidiamo di restare erbivori, vinceranno i carnivori”.

“La locomotiva dell’Europa è la Polonia”

Nonostante la presenza di “I cavalli di Troia di Putin e Trump” All’interno delle istituzioni europee, Raphaël Glucksmann è convinto che ci sia una maggioranza per stabilire una “corso più impressionante, più emozionante e più mobilitante”. Il socialdemocratico invita i leader europei a prendere esempio dal primo ministro polacco Donald Tusk, di cui elogia la lucidità di fronte alla situazione. Al punto da considerarlo “La locomotiva dell’Europa non è più la Francia né la Germania, ma la Polonia”.

Raphaël Glucksmann ha colto l’occasione per trarre lezioni nazionali dalle elezioni americane, tracciando un parallelo tra gli ex Stati industriali che hanno votato per Donald Trump e l’Hauts-de-France. “Nei paesi operai che hanno sempre votato a sinistra, oggi votano per il Raggruppamento Nazionale”sottolinea, tracciando la seguente costante: “La sinistra ha completamente abbandonato la questione del lavoro e dell’industria”. L’eurodeputato, però, si rifiuta di discutere delle prossime elezioni presidenziali, mentre François Ruffin ha aperto la porta a una candidatura. “Non parlerò assolutamente del 2027 in un momento in cui non so se l’Europa sarà ancora in pace nel 2025”ha affermato Raphaël Glucksmann.

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