Giovedì un giudice federale ha revocato una misura volta a rendere più facile per i coniugi di cittadini americani ottenere lo status legale negli Stati Uniti, un colpo potenzialmente fatale a una delle riforme sull’immigrazione più significative del presidente Joe Biden.
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Questo programma, chiamato Keeping Families Together, è, secondo la decisione consultata dall’AFP, contrario alle leggi americane che regolano l’immigrazione.
Il giudice federale del Texas J. Campbell Barker, nominato da Donald Trump durante il suo primo mandato, aveva già sospeso due volte questa misura da agosto nell’ambito di un procedimento avviato dai procuratori generali repubblicani di 16 stati americani che contestavano questa politica dell’amministrazione Biden.
La decisione del giudice può essere impugnata, ma l’elezione di Donald Trump alle presidenziali di martedì rende improbabile che la procedura abbia successo. La lotta all’immigrazione è stata il tema centrale della campagna, dai toni sempre più razzisti e violenti contro i migranti, del miliardario repubblicano.
A giugno Joe Biden aveva annunciato un provvedimento volto a semplificare l’accesso alla cittadinanza per circa mezzo milione di immigrati sposati con cittadini americani.
I 16 stati che hanno intentato questa causa stimano che questa politica costa milioni di dollari per i servizi pubblici – tra cui sanità, istruzione e forze dell’ordine – su cui fanno affidamento gli immigrati.
Queste nuove misure miravano a semplificare la procedura per le persone che già soddisfano le condizioni richieste per ottenere la residenza permanente.
Si tratta di persone che erano nel Paese da almeno dieci anni e sposate con un cittadino americano prima del 17 giugno 2024, nonché di circa 50.000 figliastri di cittadini americani.
A coloro le cui domande sono state approvate sono stati concessi permessi di lavoro e il diritto di rimanere negli Stati Uniti per un massimo di tre anni mentre richiedevano una carta verde di residenza permanente.
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