Il vicepresidente, che affronterà Donald Trump alle elezioni del 5 novembre, ha ricevuto nelle ultime settimane il sostegno di personalità del mondo dello sport e della cultura.
Pubblicato il 01/11/2024 07:50
Aggiornato il 01/11/2024 07:50
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Negli istanti finali della campagna elettorale presidenziale americana, Kamala Harris tenta di rispondere al camion della spazzatura di Donald Trump con un diverso tipo di peso massimo. Nella serata di giovedì 31 ottobre, la superstar NBA dei Los Angeles Lakers, LeBron James, ha chiamato a votare per il candidato democratico alla Casa Bianca, in un messaggio postato sui social network. “Quando penso ai miei figli e alla mia famiglia, al loro futuro, per me la scelta è chiara. VOTA KAMALA HARRIS!!!“, ha scritto il “King”, pubblicando allo stesso tempo un montaggio video che denuncia il carattere razzista del grande incontro di Donald Trump tenutosi domenica a New York, seguito da immagini storiche della lotta per i diritti civili e del movimento Black Lives Matter.
A 39 anni, LeBron James ha già sostenuto candidati democratici e criticato Donald Trump in passato. Nel 2017, quando il miliardario era presidente degli Stati Uniti, scrisse di essere stato ricevuto alla Casa Bianca [en tant que champion NBA] “è stato un grande onore, finché non sei entrato tu.”
Diverse voci influenti nella NBA hanno recentemente dato il loro sostegno all'attuale vicepresidente: la leggenda Magic Johnson, la stella dei Golden State Warriors Stephen Curry e l'allenatore della nazionale Steve Kerr.
In un incontro venerdì a Milwaukee, la più grande città dello stato chiave del Wisconsin, Kamala Harris dovrebbe ricevere sul palco il sostegno del rapper Cardi B, dopo aver recentemente ottenuto quello di artisti come Beyoncé, Bruce Springsteen, Jennifer Lopez, Bad Bunny, Madonna e Taylor Swift.
Il Wisconsin è il simbolo dell’imprevedibilità di queste elezioni, così serrate in alcuni stati chiave che rischiano di ridursi a poche decine di migliaia di voti. Questo stato affacciato sul Lago Michigan è passato a favore di Donald Trump nel 2016, poi di Joe Biden nel 2020, con meno di un punto percentuale ogni volta. L'attuale presidente ha vinto con quasi 21.000 voti di anticipo, rispetto a un vantaggio di circa 80.000 voti in un altro stato chiave, la Pennsylvania, o addirittura di 154.000 voti nel Michigan.
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