Diario della campagna
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Questo martedì, 15 ottobre, Kamala Harris discute tra gli elettori neri e latini, il ruolo cruciale della gioventù americana, le conseguenze concrete delle delusioni cospirative post-uragano e uno spot incisivo su “Motor City”.
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Sono settimane che ci martelliamo: il duello tra Kamala Harris e Donald Trump si preannuncia estremamente serrato. Gli ultimi sondaggi non fanno altro che confermarlo: tre sondaggi nazionali (ABC, CBS, NBC) pubblicati domenica 13 ottobre mostrano un inasprimento della corsa, dato che l’ex presidente repubblicano ha quasi cancellato il leggero vantaggio accumulato dal suo rivale dopo una convention democratica entusiasmante e un dibattito televisivo favorevole. Nei sette “swing states” in cui si svolgeranno effettivamente le elezioni, il divario è altrettanto ridotto: 0,4 punti a favore di Trump (48,3% contro 47,9%) secondo l’aggregatore di sondaggi RealClearPolitics. Dietro questa perfetta uguaglianza, tuttavia, si nasconde un serio motivo di preoccupazione per il campo democratico: tre settimane prima delle elezioni, Donald Trump si trova in una posizione molto migliore nei sondaggi rispetto al 2016 e al 2020. Tuttavia, in ogni elezione, è migliore alle urne che nei sondaggi d’opinione. Sul versante repubblicano puntiamo molto
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