L’ordine prevedeva che “otto brigate di artiglieria completamente armate, con tutta la forza bellica, fossero pronte ad aprire il fuoco” fino alle 20:00 (23:00 GMT) di domenica. Secondo la KCNA, ad altre unità è stato ordinato di “intensificare la sorveglianza in piena allerta”, mentre “i posti di osservazione antiaerea sono stati rafforzati” a Pyongyang.
Né confermare né smentire
La Corea del Nord ha accusato venerdì il suo vicino meridionale di aver inviato droni che trasportavano volantini di propaganda nello spazio aereo di Pyongyang il 3 ottobre, poi di nuovo mercoledì e giovedì della scorsa settimana. Secondo quanto riferito, i droni hanno lanciato propaganda anti-regime e i volantini erano pieni di “voci incendiarie e spazzatura”, secondo KCNA.
Far volare droni nello spazio aereo di Pyongyang “potrebbe essere considerato un attacco militare”, ha detto il ministero degli Esteri nordcoreano, secondo KCNA, aggiungendo che si tratta di “una provocazione grave, intollerabile e imperdonabile”.
Il ministro della Difesa sudcoreano Kim Yong-hyun inizialmente ha negato le accuse di Pyongyang, ma i capi di stato maggiore congiunti hanno successivamente cambiato posizione, affermando in una dichiarazione che “non possono confermare se le accuse nordcoreane siano vere o meno”.
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