Questi bambini, di età compresa tra i sei ei nove anni, soffrivano di vomito e mal di pancia prima di morire pochi istanti dopo il ritorno a casa. Tutti avrebbero consumato snack venduti per strada. Una tragedia fin troppo familiare per il quartiere, visto che l’anno scorso due bambini morirono dopo aver mangiato biscotti acquistati in questi stessi negozi. I test effettuati all’epoca, tuttavia, conclusero che questi biscotti non erano tossici.
Questi nuovi decessi hanno riacceso la rabbia nei confronti degli “spaza shop”, questi piccoli negozi presenti nelle township, spesso gestiti da commercianti stranieri di origine etiope, somala, bengalese o pakistana. In un Paese dove la tentazione xenofoba è grande, alcuni membri della comunità chiedono la chiusura di questi negozi, percepiti come pericolosi. Questa settimana i commercianti sono stati addirittura costretti a chiudere i loro negozi, sotto la pressione dei residenti.
Il ministro Khumbudzo Ntshavheni, membro dell’ANC, ha reagito consigliando ai residenti di non acquistare più nei negozi non registrati dal comune.
Questa domenica sono previsti i funerali dei cinque bambini.
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